I consiglieri comunali di Furnari Giuseppe Mendolia, Vincenzo Pelleriti, Antonina Fazio, Domenico Puliafico e Giuseppe La Macchia hanno presentato la mozione di sfiducia al sindaco Maurizio Crimi.
Un passaggio che riveste uno straordinario momento politico, quasi a ridosso delle elezioni amministrative che dovrebbero celebrarsi il 13 giugno prossimo. Il presidente del consiglio comunale Felice Germanò ha convocato il civico consesso per il 24 gennaio, alle ore 17.00, con un solo punto all’ordine del giorno e cioè la mozione di sfiducia.
In queste ore però ha anche informato i cinque consiglieri comunali sui tempi di presentazione della mozione, considerando che le precedenti elezioni amministrative si sono svolte il 13 giugno 2017. All’articolo 10, primo comma bis della legge regionale 35/1997, è evidenziato che la mozione non può essere presentata prima del termine dei ventiquattro mesi dall’inizio del mandato e poi negli ultimi 180 giorni del mandato medesimo.
Dunque sono scaduti i termini per presentare la mozione.
Resta dunque solo il fatto politico e un dato incontrovertibile sottolineato all’inizio delle motivazioni della mozione presentata dai cinque consiglieri: l’esecutivo era sostenuto in aula da otto consiglieri e quasi dopo il primo anno e svariati dissidi interni, il gruppo si è sgretolato, tanto da determinare in aula tre schieramenti senza maggioranza.
Epilogo del 2021 è stato anche quanto accaduto in occasione della votazione del bilancio: due consiglieri a sostegno dell’esecutivo non lo hanno votato, mentre invece i consiglieri che hanno firmato la mozione lo hanno votato, perchè, come ha sostenuto il primo firmatario della mozione Giuseppe Mendolia, bisognava votare anche gli emendamenti su progetti per l’illuminazione alla scuola “Meli” e per le acque meteoriche nella frazione Tonnarella, non presi in carico dall’amministrazione.
Queste ed altre circostanze – tra queste anche la mancata attribuzione del contratto a trenta ore per gli ex Asu in servizio al comune, hanno determinato i cinque consiglieri a presentare la mozione di sfiducia, un atto politico che, secondo Mendolia, viste le reiterate contestazioni politico-amministrative, avrebbe dovuto sollecitare già il sindaco Crimi a dare le dimissioni.