venerdì, Novembre 22, 2024

Patti – I genitori scrivono ai governi centrale e regionale e al prefetto: “Le scuole riaprano in presenza”

Scuola

Sulla questione della riapertura delle scuole del territorio di Patti – risolta oggi dal Tar – sono in attesa di una risposta alcuni genitori di Patti che si sono rivolti al Governo centrale, alla Regione e al Prefetto di Messina.

Si sono attivati sulla stessa linea delle motivazioni espresse nel ricorso amministrativo, ritenendo che la dad stesse creando una situazione di disagio insostenibile per studenti e famiglie; tra gli altri Daniela Musarra, Chiara Lo Vercio e Adelina Di Perna, quest’ultima presidente del consiglio d’istituto e rappresentante dei genitori di una V classe dell’istituto “Borghese Faranda” di Patti.

I genitori hanno preso spunto dalle dichiarazioni del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi – la distanza provoca problemi, mentre la scuola è un posto sicuro e controllato – nella consapevolezza anche che per l’istituto “Borghese-Faranda” di Patti il dirigente Francesca Buta si fosse adoperata perché divenisse un luogo di eccellenza pedagogica e sicuro per tutta l’utenza.

E’ stato evidenziato inoltre che in paesi limitrofi con numeri di positivi ben più elevati le scuole erano state riaperte. Prendendo spunto infine di quanto accaduto a Patti, il sindaco Gianluca Bonsignore aveva prorogato la chiusura delle scuole fino al 22 gennaio, citando a giustificazione dell’ordinanza sindacale il parere igienico-sanitario favorevole ricevuto dall’Asp di Messina.

Visto che il presidente della regione Nello Musumeci ha disposto che i sindaci possono tenere chiuse le scuole in zona arancione e rossa previo parere obbligatorio dell’Asp, per i genitori sembra che, in assenza di un nuovo parere dell’’autorità sanitaria, tale criterio non sia stato rispettato.

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