Nel 2015, all’epoca dei fatti, il caso destò clamore rimbalzando sui media. Il Giudice aveva accolto le denunce della fidanzata, allora minorenne, e decretò l’arresto del giovane.
Si tratta di una vicenda che ha avuto inizio nel gennaio 2015 con l’arresto di un orlandino accusato dall’ex fidanzata, all’epoca minorenne.
Dopo la fine del rapporto sentimentale la ragazza si era recata sia presso la caserma dei carabinieri di Rocca di Capri Leone e poi davanti al Pm, titolare delle indagini, accusando l’ex di condotte reiterate al punto di renderle la vita impossibile attraverso atti vessatori, molestie telefoniche, minacce, pedinamenti sino ad arrivare, sempre secondo la sua versione, ad incendiare la macchina della madre. Tutti questi comportamenti le avrebbero procurato un grave stato di ansia e di paura.
Il ragazzo orlandino, venne arrestato nel gennaio del 2015. Ma dopo poco lo stesso Gip che aveva convalidato il fermo, a seguito di un’istanza documentata dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Sabrina Ligato, tramutava la misura restrittiva in arresti domiciliare e dopo poco più di un mese, la stessa misura si tramutava nel divieto di avvicinamento.
Dopo una complessa istruttoria dove sono stati sentiti complessivamente 10 testimoni, ieri il Giudice del Tribunale di Patti, Edoardo Zantedeschi, ha accolto la tesi difensiva della Ligato, supportata anche da documentazioni estrapolate da facebook assolvendo l’imputato con la formula più ampia perché il fatto non sussiste.
Bisognerà aspettare 90 gg per conoscere le motivazioni. Il Pm aveva chiesto 1 anno e 8 mesi e i legali della giovane avevano anche chiesto il risarcimento del danno.
L’avvocato Sabrina Ligato alla fine ha commentato: “Sono soddisfatta del risultato ottenuto e con la formula assolutoria più ampia, perché purtroppo oggi questo reato subisce molto l’influenza mediatica, rendendo estremamente difficoltosa la giusta e serena valutazione delle risultanze processuali”.