Non si è trattato di una rissa tra extracomunitari, ma in quella circostanza due di loro sono intervenuti per evitare che un connazionale danneggiasse un’auto parcheggiata in strada. Questa è stata la tesi difensiva comunicata nelle discussioni finali, confermata nella sentenza di assoluzione disposta dal giudice monocratico del tribunale di Patti Edoardo Zantedeschi.
Dopo 5 anni dai fatti contestati, due giorni fa c’è stato il verdetto di primo grado: assoluzione dal reato di rissa per tre nigeriani e due di loro sono stati assolti anche da lesioni, perché il fatto non sussiste; condanna per uno di loro, ma solo per danneggiamento, a 4 mesi di reclusione, pena sospesa.
I fatti si riferiscono al 2 aprile 2017, quando i tre nigeriani furono arrestati dai carabinieri per rissa aggravata e lesioni personali aggravate. Si contestava loro di essersi accapigliati in via Nazionale a Capo d’Orlando. In avanti fu disposta nei loro confronti anche la misura dell’obbligo di dimora a Capo d’Orlando.
Successivamente a seguito del processo e del dibattimento, è prevalsa la tesi dell’estraneità ai fatti contestati; l’avvocato Antonino Muscarà ha evidenziato che il suo assistito si era prodigato ad aiutare il suo amico, anch’egli imputato e difeso dall’avvocato Carmelo Portale – entrambi assolti, anche dal reato di lesioni, a fermare il terzo imputato, difeso d’ufficio dall’avvocato Marcella Merlo, che stava devastando a pugni una jeep parcheggiata in strada.
Il pm aveva chiesto per tutti la condanna ad un anno e sei mesi di reclusione. Il giudice è stato di diverso avviso e, accogliendo le richieste della difesa, ha assolto tutti e tre gli imputati di rissa perché il fatto non sussiste; due di loro sono stati assolti anche dal reato di lesioni. Infine condanna a 4 mesi di reclusione, pena sospesa, per il terzo imputato, solo per il danneggiamento dell’auto.