Il consiglio di giustizia amministrativa ha respinto l’appello proposto dal comune di Oliveri, confermando di fatto la sentenza del Tar di Catania con la quale l’ente è stato condannato a pagare 387 mila euro alla società “Azimut di Marinello”.
Il Tar aveva attestato l’esecutività della sentenza emessa il 5 agosto 2011 dalla prima sezione civile della corte d’appello di Catania, per un procedimento avviato nel 2011. La corte etnea ha disposto il risarcimento del danno per l’occupazione illegittima di un’area ricadente nel territorio di Oliveri e confinante con Marinello di Patti.
Ora il Cga, con la sentenza emessa il 6 aprile scorso, ha chiuso il caso. Il comune di Oliveri è stato rappresentato dagli avvocati Rosaria Segreto e Felice Panebianco e la “Azimut di Marinello srl”, dagli avvocati dello studio Trimboli e dall’avvocato Salvatore Librizzi.
In questa nuova fase del giudizio i legali del comune di Oliveri avevano ribadito che non era stato possibile depositare in primo grado svariata documentazione, indispensabile ai fini della decisione; con l’appello, oltre ad aver avanzato l’istanza cautelare di sospensione dell’esecutività della sentenza di primo grado, hanno anche fatto richiesta di compensazione.
I legali della “Azimut” hanno ribadito invece l’inammissibilità dell’eccezione della compensazione perché tardiva e carente dei presupposti di legge; il comune infatti non avrebbe mai sollevato davanti al Tar di Catania eccezioni di compensazione, né avrebbe mai prodotto documentazione a sostegno di un presunto credito.
I giudici del Cga hanno evidenziato come il comune non avesse provato di essere stato nell’impossibilità di produrre la documentazione nel corso del primo grado, ma che solo ora se ne chiede la produzione per sostenere l’eccezione di compensazione. L’appello pertanto è stato respinto.