Dovrà essere riconvocata la conferenza dei servizi per deliberare in modo esplicito e secondo le procedure di legge sui progetti riguardanti la realizzazione e gestione di una struttura portuale turistica di Sant’Agata di Militello.
Così hanno deciso i giudici della terza sezione del Tar di Catania, accogliendo il ricorso della società “Amata srl” rappresentata dagli avvocati Daniela Ferrara e Delia Spoto, presentato contro il comune di Sant’Agata Militello, rappresentato dall’avvocato Lucia Di Salvo e gli assessorati regionali ai beni culturali, territorio e ambiente, infrastrutture e mobilità e turismo, sport e spettacolo.
La ditta ricorrente ha chiesto l’annullamento della determinazione del 16 agosto 2021, con la quale il sindaco di Sant’Agata di Militello, nella qualità di presidente della conferenza di servizi, ha rigettato le istanze relative ad una concessione demaniale marittima, concludendo con esito negativo i lavori della conferenza.
La società “Amata srl”, il 21 dicembre 2016, presentò all’assessorato regionale territorio e ambiente e al comune di Sant’Agata Militello domanda di rilascio di concessione demaniale marittima, della durata di 40 anni, per la realizzazione e gestione di una struttura portuale turistica nel comune di Sant’Agata di Militello, per un totale di oltre 173 mila metri quadri.
Il progetto riguardava la realizzazione di un approdo turistico che avrebbe dovuto trovare collocazione a ridosso del molo sottoflutto del nuovo porto; per questo progetto era già stato concesso nel 2009 un finanziamento regionale, in corso di realizzazione ma privo della parte turistica.
Nel 2018 il sindaco di Sant’Agata Militello, in veste di presidente della conferenza di servizi, rigettò le istanze di due ditte, visto che la Soprintendenza aveva espresso parere contrario ed in attesa che il Demanio Marittimo ed il Genio Civile esprimessero il proprio parere. Perplessità sul progetto furono espresse anche dall’amministrazione comunale.
Per il Tar il ricorso è fondato, perché la decisione della conferenza dei servizi non appare essere stata assunta nel rispetto della prescrizione di legge. Com’è scritto in sentenza, sussiste un vizio di carattere procedimentale, con l’ulteriore conseguenza che la seduta collegiale dovrà essere riconvocata per deliberare in modo esplicito e secondo le procedure di legge, in ordine ai progetti presentati dalle due ditte, fra cui soprattutto la ricorrente.