Sono state assolte con formula piena le sette persone accusate di aver commesso i reati di truffa e riciclaggio nell’attività di organizzazione della manifestazione “Medievalia” a Brolo.
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Messina, nel febbraio del 2015 aveva portato al clamoroso sequestro della torre del castello di Brolo, oltre che di un immobile di proprietà dell’avvocato Nino Germanà (cugino dell’omonimo deputato), rappresentante legale dell’associazione culturale “Pickwick”, che organizzava gli eventi culturali a Brolo.
Il collegio del Tribunale di Patti, presieduto da Mario Samperi, ieri ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’avvocato Germanà, il tipografo di Ficarra Antonino Armenio, il barcellonese Rosario Triolo, Vincenzo Oriti, di Alcara Li Fusi, Antonio Raffa e Pietro Insana, di Brolo, e Antonino Sidoti, di Oliveri.
L’evento culturale, che per tanti anni è stato fiore all’occhiello della comunità brolese e dell’intero comprensorio nebroideo, era stato oggetto di indagine da parte dei finanzieri, che contestavano voci di spesa rilevanti, rispetto alle quali si ipotizzavano fatturazione inesistente, frode e riciclaggio di denaro.
I finanzieri all’epoca indagarono sull’indebita percezione di finanziamenti pubblici erogati dagli assessorati regionali tra il 2009 e il 2010, oltre che per la realizzazione della manifestazione culturale “Medievalia”, anche per la ristrutturazione della Torre Medievale e del suo borgo.
Per il tribunale di Patti, dunque, non erano fondate le accuse secondo cui le erogazioni pubbliche sarebbero state ottenute gonfiando le fatture o presentando pezze d’appoggio relative ad acquisti fittizi.
Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Alessandro Pruiti, Decimo Lo Presti, Tommaso Calderone, Carmelo Occhiuto e Giacomo Portale.