Come farà un cittadino in arresto cardiaco che accede al pronto soccorso dell’ospedale “Cutroni-Zodda” di Barcellona Pozzo di Gotto ad essere aiutato “telematicamente” da un cardiologo di Milazzo? Come si intende assicurare e assistere i pazienti che cercheranno cure al presidio barcellonese?
Domande del deputato nazionale Alessio Villarosa, alla vigilia del ritorno alla normalità per l’ospedale barcellonese. Villarosa ha ricordato come il presidio sanitario fu trasformato in Covid Hospital, uno dei pochi casi in Italia di struttura Covid Hospital da 40-50 posti letto senza terapie intensive.
Poi ci fu la parziale e monca riapertura nel 2021 con un pronto soccorso dedicato ai soli pazienti Covid che ha portato sia i reparti Covid, per via dei pochi contagi, sia i classici ad essere pressoché inutilizzati.
Infine, con la prossima riapertura l’intera comunità subirà un ulteriore beffa, prosegue Villatosa, perché, mentre da un lato si annuncia la “normalizzazione” del Cutroni Zodda dall’altro vedremo che un pronto soccorso sopravvivrà molto rischiosamente solo grazie ad una disposizione molto “borderline” in quanto per sopperire alla cronica carenza di anestesisti e cardiologi “l’attività di consulenza cardiologica e anestesiologica” dovrebbe essere garantita “anche per via telematica dall’ospedale di Milazzo”.
Questo avviene in provincia di Messina alla vigilia dell’estate, in cui, grazie alla regressione del Covid, si dovrebbero registrare maggiori presenze, maggiore traffico e maggiori rischi.