Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione ai fini della cessione a terzi di droga. Queste le accuse che a vario titolo sono state contestate dalla procura della Repubblica di Patti, diretta dal procuratore Angelo Vittorio Cavallo, a quattro persone. Questa mattina i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Patti e della stazione di Brolo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal gip del tribunale di Patti.
Questa vicenda giudiziaria risale ad un intervento eseguito, verso la fine di settembre 2020, dai carabinieri della stazione di Brolo; una persona avrebbe dichiarato ai militari dell’Arma di essere giunta a Brolo la sera precedente per incontrare un uomo. La donna avrebbe dovuto espletare la propria attività di prostituzione, di cui l’uomo era perfettamente a conoscenza, tanto da condurla presso un’abitazione per la quale era stato chiesto un canone di locazione pari a 70 euro al giorno.
Visto che l’immobile era stata ritenuta inidonea e anche per la somma richiesta, considerata eccessiva, la donna avrebbe deciso di ritornare a Roma. Da qui scattarono le indagini, che hanno consentito di identificare l’uomo, verificando come fosse impegnato in attività volta a favorire l’esercizio della prostituzione della donna nella casa di Brolo. Dal prosieguo delle indagini è stata individuata l’abitazione, identificando un secondo soggetto e cioè chi aveva formalmente sottoscritto il contratto di locazione dell’immobile, per un canone pari a 300 euro mensili.
Da successivi approfondimenti è emerso che i due si conoscevano e avevano precedenti. I proprietari degli immobili invece erano ignari di quanto stesse accadendo. Da qui sono scattate, a cura della procura di Patti, le intercettazioni telefoniche e telematiche e di videosorveglianza. Andando avanti con l‘inchiesta è stata identificata una terza persona, pianificando i compiti di ognuno del gruppo. Nel corso delle indagini, tra settembre 2020 e febbraio 2021, sono state identificate sei donne, cinque colombiane e una ecuadoriana, alternate tra loro nella casa, tra numerosi clienti, sentiti quali persone informate e identificati grazie alle attività di indagine. Nel corso delle investigazioni è stato documentato come il principale indagato avesse la disponibilità di cospicui quantitativi di cocaina.
Per due indagati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e di detenzione ai fini della cessione a terzi di sostanze stupefacenti, è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari; un terzo è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza, con l’ulteriore obbligo di non allontanarsi dalla propria abitazione nelle ore notturne. Infine per l’ultimo indagato è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.