E’ stato impugnato davanti al Tar di Catania il decreto del ministero dell’interno e del ministero dell’economia e delle finanze del 22 aprile scorso nella parte in cui non li include nell’elenco definitivo dei piani urbani finanziabili.
Si sono attivati i comuni di Castell’Umberto, Capri Leone, Terme Vigliatore e Ucria, rappresentati dall’avvocato Rosario Ventimiglia, poi Alcara Li Fusi, Capo d’Orlando e Galati Mamertino, rappresentati dall’avvocato Enrico Maria Giardinieri, San Fratello con l’avvocato Emidio Riolo, San Salvatore di Fitalia con l’avvocato Flavia Galbato e Naso con l’avvocato Sebastiano Ravì.
I comuni hanno chiesto la sospensione cautelare del decreto nonché in via subordinata il risarcimento del danno pari al valore del progetto non ammesso dell’importo di 740 mila euro per ciascun comune ed al valore delle ricadute connesse alla sua realizzazione.
Dopo un lungo iter avviato dai ministeri e che vedeva la Città Metropolitana di Messina quale soggetto deputato a coordinare e indirizzare i comuni nella presentazione dei progetti, a parere dei sindaci, l’ente di Palazzo dei Leoni, alla scadenza del termine, non avrebbe presentato il progetto su “rigenerazione e resilienza comuni”, salvo poi farlo, seppur fuori termine sulla scorta delle rimostranze dei sindaci.
Per i comuni, dagli atti pubblicati all’albo pretorio della Città Metropolitana, sarebbero emerse gravi omissioni nella gestione dell’iter da parte dell’ex provincia.