La Città Metropolitana di Messina si è costituita in giudizio in ciascuno dei distinti giudizi, proposti al Tar di Catania dai comuni di Alcara Li Fusi, Capo d’Orlando, Capri Leone, Castell’Umberto, Galati Mamertino, Naso, Rodì Milici, San Salvatore di Fitalia, Terme Vigliatore e Ucria, presentati contro il Ministero dell’Interno e quelli dell’Economia e delle Finanze.
Sarà rappresentata dall’avvocato Giuseppe Passaniti. I comuni hanno contestato il fatto di essere stati esclusi dal piano urbano integrato “Rigenerazione e resilienza dei comuni”.
Nella decreto sindacale con il quale la Città Metropolitana si è costituita in giudizio è stato evidenziato come il Ministero dell’Interno avesse comunicato che il piano non avrebbe potuto essere dichiarato ammissibile, poiché, in fase di verifica preventiva, è stata rilevata la sua non coerenza rispetto all’obiettivo specifico del raggiungimento del “rilevante impatto” sul territorio metropolitano, per l’eccessivo frazionamento in micro progetti, che, invece, per essere ammessi a finanziamento, sarebbero dovuti risultare unitari.
La città Metropolitana, ritenendo non condivisibili le criticità rappresentate dal Ministero dell’Interno, decise di avviare comunque un’azione inclusiva dei progetti inviati dai comuni. Da qui l’ex provincia ha ritenuto di costituirsi in giudizio.