Il Comune di Palermo ha presentato un esposto in procura con i nominativi dei presidenti che si sono sottratti all’incarico senza giustificato motivo: sono oltre quaranta i soggetti che questa mattina alle 7 non si sono presentati all’apertura delle sezioni elettorali dove si vota per le amministrative e per i cinque quesiti referendari sulla giustizia.
Su 600 seggi a Palermo, oltre 40 alle 13:30 di oggi non avevano ancora aperto i battenti per le defezioni all’ultimo minuto. Dopo la nomina ufficiale, presidenti e scrutatori potevano non presentarsi al seggio solo per “gravi motivi”. Solo alle 14:30 tutti i presidenti di seggio a Palermo sono stati nominati. La Prefettura di Palermo ha infatti riferito che non sono stati necessari accorpamenti tra seggi, come aveva suggerito di fare il Ministero dell’Interno. La Procura di Palermo potrebbe decidere di aprire un’inchiesta sul voto negato.
Proprio in relazione a quanto avvenuto a Palermo il Viminale specifica quanto è scritto nella legge elettorale, rispondendo ai partiti politici che chiedevano un prolungamento dell’orario per le operazioni di voto: “Tutti gli elettori che alle ore 23 di questa domenica siano presenti nei locali del seggio o all’interno del plesso scolastico o altro fabbricato dove ha sede il seggio possono esercitare il proprio diritto di voto anche oltre le ore 23, fino a completamento delle operazioni di votazione di tutti i suddetti elettori”.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – in foto -, questa mattina ha votato a Palermo per i cinque quesiti referendari e per il rinnovo degli organi elettivi del Comune: sindaco, consiglieri comunali e consiglieri di circoscrizione.
Il Capo dello Stato, accompagnato dalla scorta, è stato accolto da una piccola folla di palermitani che hanno voluto salutarlo, ai quali Mattarella ha risposto accennando un sorriso, prima di votare al seggio 535 dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII Piazzi di Palermo, plesso poco distante dalla sua abitazione di via Libertà.
L’affluenza alle ore 12 per i referendum sulla giustizia è al 6,63%. Si tratta dei dati di 7.831 comuni su 7.903 (quesito 1). Lo si rileva dal sito del ministero dell’Interno. Si vota soltanto oggi fino alle 23.