sabato, Novembre 23, 2024

Editoriale – Piraino: “Giusto per chiarire”

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La risposta ci vuole sempre, anche se arriva con qualche giorno di ritardo.

Una scelta presa per evitare strumentalizzazioni o interferenze sulla campagna elettorale pirainese allora in corso.

Perché noi siamo fatti così.

Una risposta ci vuole perché non permettiamo a nessuno di mettere parola sulla correttezza professionale, deontologica e umana dei nostri giornalisti. Quelli che da sempre, da anni, in maniera ineccepibile, hanno condotto e conducono i dibattiti pre-elettorali in studio e che quotidianamente svolgono, sul campo, mettendoci la faccia, l’informazione della nostra emittente.

Giornalisti autonomi, non condizionabili, responsabili.

Chi ha scelto di non intervenire al confronto, adducendo all’imparzialità della trasmissione, sa di “giocare sporco”.

Bastava chiedere ad amministratori, sindaci, politici che lo stavano sostenendo e che hanno o hanno avuto rapporti con la redazione per saper di che pasta siamo fatti.

Forse l’unico a non saperlo era lui.

Eppure aveva preteso, in maniera forse financo puerile, di sapere argomenti, domande, temi dell’incontro.

Una richiesta ampiamente e inusualmente soddisfatta per evitare discussioni.

Aveva chiesto rassicurazioni, e queste le aveva ottenute, fino a quando giunge la rinuncia, quasi sperando che l’assenza avrebbe fatto saltare la trasmissione.

Una rinuncia che non sappiamo se ha fatto più male ai cittadini\elettori – la mancanza del confronto con l’avversario sui temi della campagna elettorale – che a se stesso.

Il direttore responsabile dell’emittente, distante per forma mentis dal condizionare chi conduce questi dibatti, non aveva un ruolo specifico nelle tante trasmissioni effettuate: non conduceva gli incontri, questo era chiaro e noto, proprio per il lavoro che notoriamente svolge.

Resta un dato di fatto, una poltrona vuota.

SCAPPARE NON E’ LA RISPOSTA.

Su questo vogliamo soffermarci un attimo.

Il pensiero della fuga spesso diventa per molti una strategia per sentirsi sicuri da un’altra parte: il desiderio di allontanarci da ciò che ci impaurisce è un sentimento ricorrente in molti.

Tuttavia saprete benissimo che scappare non è mai la soluzione, men che mai in politica. Ma vogliamo essere sempre più corretti.

Colui che ha paura non può essere chiamato codardo, e noi non lo pensiamo affatto, poiché riconoscere le proprie paure significa volerle affrontare.

Riconoscere di voler scappare è il primo passo per poter andare avanti.

Bisogna tornare nel luogo da cui siamo scappati e concludere ciò che abbiamo lasciato in sospeso.

Per questo invitiamo Diego Cusmano, qualunque sia il risultato elettorale, in Tv per confrontarci. Consapevoli che in casa nostra le regole, pur mettendole noi, quelle che attuiamo sono libere, democratiche, plurali… sempre.

Non siamo né bari, né usiamo carte truccate.

Ultimo appunto.

Questo direttore responsabile è lo stesso che era stato individuato per curare altra campagna elettorale. Forse allora andava bene.

Ma già c’era stato chi lo aveva scelto.

Anche questo è un dato di fatto.

Se andava bene prima dovrebbe andar bene sempre.

Anche questa è una regola.

Massimo Scaffidi

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