Il dottor Antonino Genovese è stato l’unico partecipante alla procedura per l’affidamento dell’incarico di sostituzione del direttore della unità operativa complessa anestesia e rianimazione dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti; una circostanza maturata, sulla scorta dei titoli valutati positivamente dalla commissione esaminatrice. E’ questa la sua colpa?
Così scrive l’avvocato Paolina Pirri, “facendo seguito alla velenosa campagna di stampa posta in essere nei giorni scorsi ai danni del dirigente medico anestesista e rianimatore, in servizio presso l’unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale pattese.”
A prescindere dagli interventi giornalistici sulla vicenda, in cui, sulla scorta di una nota sindacale a firma del “COAS”, è stato chiesto l’annullamento della procedura selettiva interna indetta dall’Asp 5, “per l’affidamento dell’incarico di sostituzione del direttore della UOC Anestesia e Rianimazione del P.O. di Patti”, il medico ed il suo legale hanno voluto fare chiarezza, “sulla scorta di dati documentali verificabili da chicchessia.”
“Vale la pena chiarire, da subito, che il dottor Genovese è in carico all’Asp 5 dal dicembre 2014 e dal dicembre 2016, con contratto a tempo indeterminato, pertanto al momento della domanda di partecipazione all’ “Avviso interno per l’affidamento dell’incarico di sostituzione del direttore della UOC Anestesia e Rianimazione del P.O. di Patti”, datato 03.02.2022, aveva abbondantemente maturato oltre 5 anni di servizio presso la medesima Azienda, requisito temporale contestato nella nota sindacale in parola, ma non richiesto dall’avviso di selezione, dal momento che lo stesso, espressamente, afferma che: “Al presente Avviso possono partecipare i Dirigenti Medici con rapporto di lavoro a tempo indeterminato in servizio presso la medesima UOC”.
“Tanto basterebbe ad evidenziare la palese infondatezza delle doglianze formulate dal COAS, in ordine alla nomina del dottor Genovese alla direzione della UOC di Anestesia e Rianimazione del P.O. di Patti, sulla scorta di titoli valutati da un’apposita commissione giudicatrice; eppure, nonostante la natura squisitamente professionale e meritocratica della vicenda, si è voluto instillare il sospetto di irregolarità nella procedura de qua, accostando presunte carenze dell’iter di pubblicità dell’avviso demandato dall’Azienda e trascorsi politici del dottor Genovese, quale candidato alle elezioni amministrative per il comune di Barcellona P.G., del 2020, salvo omettere di chiarire, che già ad aprile 2022 l’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia (nota prot. n. 14298/649.263 del 08.04.2022), in risposta ad una precedente nota del medesimo sindacato, aveva affermato che: “l’iter di pubblicità e trasparenza, per l’avviso su indicato, è quello seguito per tutti gli avvisi interni …ad oggi indetti da questa Azienda.”, nonché che la parentesi politica del dottor Genovese – il quale non è stato eletto al Consiglio Comunale della sua città – nessun rilievo può avere nell’ambito di una procedura pubblica di selezione, per titoli.
Altresì, per amore di verità, si precisa che l’Azienda sanitaria provinciale 5, in seguito alla nota del sindacato in parola, ha indetto una riverifica/rivalutazione dei titoli del professionista nominato, previa riconvocazione della commissione giudicatrice, come atto dovuto, non già come profetizzato da certa stampa perché si vada verso la revoca dell’incarico.”
Il dottor Antonino Genovese ha voluto chiarire la propria posizione, “nel ribadire l’assoluta infondatezza di quanto pubblicato su articoli pubblicati da altre testate, in fiduciosa attesa dell’esito delle verifiche dell’Azienda Sanitaria, in ordine alla correttezza amministrativa della procedura selettiva espletata, riservando di agire a propria tutela nelle sedi competenti, nei confronti dei responsabili della campagna diffamatoria subita.”