Si è concluso lo scorso 5 luglio con una condanna ed un’assoluzione il processo di primo grado a carico di due giovani di Capo d’Orlando, J. C., oggi 30enne, e C. F., 28enne, arrestate la sera del 23 marzo 2019 dai Carabinieri di Capo d’Orlando durante un servizio di controllo per la repressione del traffico di stupefacenti.
Le due giovani quella sera si trovavano a bordo di un pulmino insieme ad altri 11 ragazzi. Il gruppo viaggiava alla volta di Catania sul mini bus preso a noleggio da una ditta privata per trascorrere una serata in discoteca. Il veicolo, condotto dall’autista dipendente della ditta noleggiante, dopo essere partito dal KAT di Capo d’Orlando veniva fermato dai Militari a Ponte Naso.
A seguito dei primi controlli erano state rinvenute addosso alla J. C., occultate dentro il reggiseno, due dosi di ketamina, due dosi di MDMA e due pasticche di ecstasy, mentre la perquisizione personale sulla C. F. dava esito negativo. Sotto il sedile occupato da quest’ultima era però stato trovato un contenitore a forma di batteria all’interno del quale c’erano sette dosi di cocaina.
Un terzo ragazzo, era invece, stato trovato in possesso di quattordici involucri di cocaina, una pasticca di ecstasy, contenuti in un imballo di cellophane, ed un’ulteriore dose di cocaina occultata all’interno di un altro involucro. Sugli altri occupanti la perquisizione aveva dato esito negativo, mentre nel vano posteriore del veicolo erano state trovate due dosi di cocaina dentro un pennarello, una dose di MDMA ed una pasticca di ecstasy, che però non venivano attribuita a nessun componente della comitiva.
I tre giovani erano, quindi, stati arrestati e poi imputati per avere, in concorso tra loro, detenuto a fini di spaccio tutta la droga oggetto di sequestro.
Prima dell’inizio del processo il ragazzo patteggiava una pena di anni 3 di reclusione mentre le altre due giovani decidevano di affrontare il dibattimento.
All’esito dell’istruttoria dibattimentale, il Giudice Monocratico del Tribunale di Patti, dr.ssa M. Gullino, previa riqualificazione del reato nella fattispecie meno grave di cui al quinto comma dell’art.73 del D.P.R. n.309 del 1990, ha condannato J. C., difesa dall’Avv. Marco Franco, alla pena di mesi sei di reclusione e € 800,00 di multa, oltre le spese processuali, con concessione della sospensione condizionale, mentre ha assolto C. F, difesa dall’Avv. Alessandro Nespola, con formula piena “per non aver commesso il fatto”.
Con riferimento alla pronuncia assolutoria, secondo il Giudice non può escludersi che la droga contenuta nel contenitore a forma di batteria fosse appartenuta a qualcun altro.