“Sale e Sangria”, il libro dello scrittore di Barcellona Pozzo di Gotto Pietro De Viola, è in corsa per il prestigioso premio letterario “Robinson”, indetto da “La Repubblica”.
Si tratta di un torneo ad eliminazione che decreterà il miglior libro di narrativa italiana uscito nel 2021. “Sale e sangria” è fra i 500 titoli rimasti.
Pietro, da anni residente in Lombardia, classe 1980, aveva esordito nel 2010 con il romanzo “Alice senza niente”, suscitando l’interesse dei media nazionali e ricevendo segnalazioni all’estero.
Nel 2021 la pubblicazione del nuovo romanzo. Al centro della storia il personaggio di Michele, giovane siciliano che dal suo piccolo comune montano si trasferisce a Barcellona per l’Erasmus. Qui conoscerà Celestino Flores, un anarchico attivo negli anni del franchismo, che dovrebbe intervistare per poter superare il suo esame e rinviare il servizio militare. Ma Flores, che a dispetto dell’età mostra una energia invidiabile, ogni volta divaga e si sottrae alle domande dello studente.
Nel frattempo, Michele vivrà delle avventure singolari e inaspettate, interpretando il mondo sempre accompagnato dal disincanto che gli è proprio, finché ad attenderlo non troverà qualcosa che non aveva previsto: l’amore.
Riflettendo sul come avrebbe potuto descrivere il romanzo, De Viola ha pensato potesse calzare la definizione di “romanzo di perdizione, gioventù e amore”. La descrizione è così divenuta il sottotitolo del libro.