Si è tenuta quest’oggi la sentenza di primo grado del processo dell’Operazione Payroll.
L’operazione Payroll scattò nel 2013 e portò all’applicazione di alcune misure cautelari per un’associazione finalizzata alle truffe nei territori di Patti, Brolo, Piraino, Sant’Agata Militello, Rocca di Capri Leone e Caronia.
Il Pm di Patti, dott. Apollonio, aveva chiesto 5 anni di reclusione per il solo reato associativo ed il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per tutti i restanti imputati e per tutti gli altri reati.
Ma la difesa di una dei due fratelli brolesi, costituitisi parte civile, condotta dall’avvocato Sabrina Ligato, dopo aver evidenziato che non erano ancora maturati i termini prescrizionali ha determinato la scelta del Tribunale, in composizione collegiale, composto dai magistrati: Dott. Mario Samperi Presidente Dott.ssa Marialuisa Gullino Giudice Dott. Edoardo Zantedeschi Giudice che ha ritenuto L.F.P. – classe 1978, residente Capo D’Orlando – responsabile per il reato di estorsione emettendo la sentenza di condanna.
Il tribunale lo ha quindi ritenuto responsabile dei reati ascritti, unificati nel vincolo della continuazione, riconoscendo il teorema accusatorio condannandolo alla pena di anni cinque e mesi otto di reclusione ed euro 2.000 di multa, oltre al pagamento delle spese processuali. Il promotore finanziario orlandino è stato condannato anche alla pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Lo stesso per misura di sicurezza non potrà soggiornare nel Comune di Capo d’Orlando e dovrà risarcire dei danni in favore delle parti civili liquidati in via definitiva in euro 1.000,00 per due fratelli di Brolo oltre al rimborso delle spese di giudizio liquidate in euro 1.290,00, oltre accessori come per legge, in favore di ciascuna parte da versare in favore dello Stato, essendo le parti civili ammesse al beneficio del patrocinio a spese dello Stato.
I Giudici hanno dichiarato il non doversi procedere nei confronti degli altri imputati C. A., C. C., N. F., R. G., M. R., C. D., B., S. S. e T. S. e dello stesso L.F. P., tutti al momento in cui scatto l’operazione oggetto, a vario titoli, di misure cautelari, spazianti dai domiciliari al divieto di soggiorno, in ordine ai reati rispettivamente ascritti perché estinti per intervenuta prescrizione.
L’operazione Payroll interessò i comuni di Patti, Brolo, Piraino, Sant’Agata Militello, Rocca di Capri Leone e Caronia. Nel 2013 i Carabinieri della Compagnia di Patti diedero esecuzione a 7 misure cautelari personali per il delitto di associazione a delinquere finalizzata alla commissione delle truffe a Banche ed Istituti Finanziari. Destinatari dei provvedimenti anche due promotori finanziari.
Le indagini accertarono che un numero importante di pratiche finanziarie per il conseguimento di finanziamenti e mutui con falsa documentazione erano al centro delle attenzioni degli indagati ed erano stati coinvolti, inconsapevolmente, anche istituti di credito e finanziarie ai quali erano state avanzate richieste di finanziamenti e mutui per circa 200.000,00€.
Le indagini, iniziate nel 2010, avevano fatto emergere le frodi ad istituti di credito e finanziarie mediante la compilazione di pratiche di finanziamento corredate da documentazione falsa ed in particolare buste paga e modelli CUD predisposte di volta in volta a clienti che venivano procacciati dai componenti il sodalizio criminale.
Ai richiedenti la pratica di finanziamento o di mutuo, infatti, non svolgendo attività lavorativa dimostrabile venivano predisposti buste paga e modelli Cud falsi.
Dopo una somma iniziale, che si aggirava da 100,00 a 300,00 €, a finanziamento ottenuto, il gruppo pretendeva dal 40 al 50 % della somma finanziata.
Il gruppo era composto da insospettabili oltre al promotore finanziario e mediatore creditizio c’erano impiegati dell’Ospedale di Sant’Agata di Militello in pensione, ausiliari del traffico), artigiani, e impiegati, ex impiegati di Banca.
Al tempo l’Associazione Nazionale dei Promotori Finanziari prese le distanza sul ruolo dell’oggi condannato, dichiarando che lo stesso non era iscritto all’ambo nazionale della categoria.
Massimo Scaffidi