E’ stato emesso dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni di Catania il provvedimento di convalida del fermo del giovane 15enne indagato per l’omicidio della madre Valentina Giunta.
Nei confronti del minore l’A.G. Minorile ha contestualmente applicato la misura cautelare della custodia in Istituto Penitenziario Minorile, accogliendo la richiesta della Procura per i Minorenni.
Il provvedimento è stato emesso a seguito dell’udienza di convalida durante la quale il minore, poco più che quattordicenne, ha confermato le dichiarazioni confessorie già rilasciate al Pubblico Ministero Minorile nel pomeriggio dello scorso 26 luglio.
Gravissimi erano già emersi, infatti, gli elementi indiziari a suo carico acquisiti dalla Squadra Mobile di Catania nel corso delle indagini avviate immediatamente dopo la segnalazione di “una persona gravemente ferita nel quartiere popolare “San Cristoforo”, giunta intorno alle ore 23.00 del 25 luglio presso la sala operativa della Questura.
Il personale dell’U.P.G.S.P. della Questura etnea, immediatamente giunto sui luoghi indicati dalla segnalazione, verificavano la presenza di una donna riversa per terra all’interno del proprio appartamento. Il successivo intervento dei sanitari del 118, che tentavano di rianimarla, si concludeva con la constatazione del decesso alle ore 00.17.
Seguiva senza soluzione di continuità il sopralluogo del personale specializzato del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica e la prima ispezione cadaverica, a cura del medico legale nominato, accertava che la condotta era stata posta in essere “con un’arma da punta e taglio al collo, al fianco e alla spalla sinistra che le cagionava la lesione di grossi vasi sanguigni con shock emorragico, che ne determinava la morte”.
Le indagini ricostruivano che il delitto di sangue era maturato in ambito familiare e il figlio quattordicenne della vittima, resosi irreperibile durante la notte, veniva rintracciato nelle prime ore della mattinata del 26 luglio.
Su indicazioni fornite dal minore venivano rinvenuti e sequestrati gli abiti che lo stesso indossava nel momento in cui poneva in essere la condotta delittuosa in danno della madre.
Nel pomeriggio del 25 luglio il minore, sentito dal pubblico ministero minorile, rendeva dichiarazioni confessorie; emesso il decreto di fermo il minore veniva condotto presso il Centro di Prima Accoglienza presso il Tribunale per i Minorenni di Catania ove rimaneva sino alla sua traduzione in carcere minorile.
L’ordinanza del GIP cristallizza la ricostruzione della condotta materiale del giovane che, negli ultimi mesi viveva con la nonna paterna essendosi determinato a lasciare la casa della madre nonostante la stessa avesse mantenuto un atteggiamento protettivo verso il figlio, a fronte delle ostilità alimentate dalla famiglia del padre, detenuto da tempo per gravi reati, anche contro la persona.