Un confronto sollecitato dall’Unione delle Camere Penali Italiane sulle problematiche che da tempo affliggono l’esecuzione penale, anche a seguito dei numerosi suicidi avvenuti in questi giorni negli istituti di pena.
Di questo si è discusso oggi al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria nel corso di un incontro tra il Capo del Dipartimento Carlo Renoldi e una delegazione dell’Unione Camere Penali Italiane, composta dal componente di giunta avvocato Carmelo Occhiuto e i responsabili dell’Osservatorio Carcere avvocati Gianpaolo Catanzariti e Riccardo Polidoro.
L’incontro, al quale ha partecipato anche il vicecapo del Dap Carmelo Cantone, era stato richiesto lo scorso 7 agosto dall’Ucpi a seguito dei numerosi suicidi avvenuti in questi giorni negli istituti di pena. In particolare in merito ai suicidi l’Ucpi ha sollecitato l’incremento delle visite e delle telefonate con i familiari e una maggiore integrazione dei detenuti con la vita stessa del carcere per limitare la sensazione di abbandono.
Quanto alla recente circolare del Dap inviata alle direzioni degli istituti per i recenti e numerosi suicidi, pur apprezzandone il contenuto, ne ha evidenziato l’inapplicabilità per assoluta mancanza di figure professionali specifiche, quali gli stessi direttori, gli psicologi e gli educatori.
L’Ucpi ha poi richiesto l’istituzione di un Tavolo Permanente Nazionale presso il Dap e di Tavoli Permanenti Regionali presso i Prap, a cui parteciperanno i rappresentanti dei soggetti direttamente interessati alla detenzione: magistratura, amministrazione penitenziaria, avvocatura e garanti. I tavoli consentiranno di rilevare immediatamente problematiche di carattere generale ed individuale, favorendo il necessario e rapido intervento.
I tavoli regionali avranno il compito, con interlocuzioni immediate e con riunioni periodiche, di verificare e monitorare la situazione nel Distretto, con particolare riferimento a criticità generali e individuali, che potranno essere segnalate al Tavolo Permanente Nazionale.
E’ evidente l’importanza della partecipazione dell’Avvocatura, che ha un contatto diretto con i detenuti e con la loro famiglia. Il dottor Renoldi ha ritenuto la proposta molto interessante e la stessa sarà esaminata a partire dal mese di settembre, al rientro di tutti i direttori generali del dipartimento.