Dopo il via libera della Direzione alle liste dei candidati, è polemica nel Pd. Letta sarà capolista alla Camera in Veneto e Lombardia, Franceschini al Senato a Napoli, Casini e l’ex sindaco Merola a Bologna, l’ex segretaria della Cisl Furlan in Sicilia, Zingaretti nel Lazio. Fuori, non senza tensioni, Lotti, Ceccanti e Gasbarra, mentre la Cirinnà ci ripensa e accetta il difficile collegio di Roma 4. Il taglio dei parlamentari che riduce i seggi disponibili, fa aumentare di contro i malumori tra gli esclusi. Tra questi, in Sicilia, gli uscenti Pietro Navarra ex rettore dell’università di Messina e Fausto Raciti, deputato dem siciliano, riferimento alla camera per i giovani Turchi di Matteo Orfini. Nella lista siciliana del PD ci sono il vice segretario nazionale Giuseppe Provenzano, il segretario regionale Anthony Barbagallo e Annamaria Furlan, genovese ed ex segretaria generale Cisl. Tra i messinesi in corsa Giacomo D’Arrigo e Felice Calabrò alla camera e Antonella Russo al senato. Dal canto suo, il centro destra, ribatte a Anthony Barbagallo del Pd che aveva parlato di una spaccatura all’interno della coalizione, per bocca di Gianfranco Miccichè “il centro-destra è più unito che mai” ha sottolineato il presidente all’Ars uscente, aggiungendo che il terzo polo non esiste, e che il centro destra uscirà vittorio sia alle politiche che alle regionali. Nessun paracadute per Schifani che rinuncia alle politiche per dedicarsi a tempo pieno a guidare la Sicilia, mentre non ci sono, invece, ancora certezze sui candidati siciliani di FI che devono correre per camera, senato e assemblea regionale. Tra i candidati a Roma pare data per scontata Matilde Siracusano mentre la Prestigiacomo sarebbe confermata al plurinominale. Miccichè intanto potrebbe piazzare molti dei sui fra cui Michele Mancuso (uninominale “Gela” al Senato) e Tommaso Calderone o Bernardette Grasso (“Barcellona” alla Camera), improbabile la corsa di Marco Falcone. Per FdI certe le candidature nazionali di Varchi, Milazzo, Russo, Cannella e Scarpinato. Senza dimenticare i big di Diventerà Bellissima, a partire dal governatore uscente Nello Musumeci che dovrebbe essere capolista al plurinominale del Senato e Ruggero Razza. Per la Lega aveva annunciato la sua corsa alla camera il segretario regionale Minardo; con lui dovrebbero esserci Pagano e il messinese Nino Germanà, insieme all’ex assessore regionale Samonà, ma anche Cantarella, Francilia e Carrà. C’è tempo fino al 22 agosto per trovare la quadratura, sempre che non arrivi, nel fRattempo, qualche colpo di scena.