“Condanniamo senza se e senza ma ogni violenza e femminicidio. Non riusciamo a trovare le parole per commentare i fatti che si sono verificati ieri sera a Bologna, per la furia e la ferocia che ha subito Alessandra Matteuzzi. Ciò che proviamo in questo momento è shock e sgomento. La Società Sancataldese Calcio tiene a puntualizzare che il calciatore Giovanni Padovani già lo scorso sabato 20 agosto era stato messo fuori rosa a causa del suo ingiustificato allontanamento. La dirigenza verde amaranto si stringe al dolore della famiglia della vittima, certi che la legge faccia il suo corso.” Così la Sancataldese calcio, squadra nissena che milita nel campionato di serie D, ha commentato nella serata di ieri la morte di Alessandra Matteuzzi 56 anni, uccisa a Bologna nella serata di martedì 23 agosto, a colpi di martello ed altri oggetti contundenti, nel cortile del condominio dove viveva, alla periferia della città. Per il delitto è stato arrestato l’ex compagno, Giovanni Padovani, 27 anni, calciatore della Sancataldese. Sul posto, secondo quanto riportato da Ansa sono intervenute le volanti intorno alle 21.30, per la segnalazione di una violenta lite. I poliziotti avrebbero visto la donna riversa a terra, ferita alla testa, in stato di incoscienza. Alessandra è stata trasportata in ospedale, dove è morta poco dopo. Secondo una prima ricostruzione sul posto era presente anche il presunto aggressore, arrestato per omicidio aggravato. Un amore nato sui social, ma vissuto a distanza e finito presto e male. Alessandra a fine luglio aveva denunciato per stalking l’ex compagno con il quale la relazione era finita da qualche tempo. L’indagato, calciatore ed ex modello, originario di Senigallia, in provincia di Ancona, ha militato in varie squadre di serie C e D: Foligno calcio, Troina, Giarre e ora la Sancataldese, team nisseno. Sarebbe arrivato a Bologna in aereo dalla Sicilia e poi sarebbe andato ad attendere la donna sotto casa. Secondo il racconto di Stefania Matteuzzi sorella della vittima, fino alla sera del delitto Alessandra, che era demoralizzata, non aveva ancora avuto notizia di eventuali provvedimenti disposti nei confronti di Padovani, dopo la denuncia sporta a fine luglio. Quando è stata aggredita dall’ex, la 56enne era al telefono con la sorella Stefania, come lei stessa ha raccontato alla stampa. “E’ scesa dalla macchina e ha cominciato a urlare: no Giovanni, no, ti prego, aiuto. Io ero al telefono, ho chiamato immediatamente i carabinieri che sono arrivati subito. L’ha massacrata di botte”” ha detto Stefania, che adesso ha paura.