“Storia di ordinaria inaccessibilità”, è come ha definito la sua vacanza Valentina Barca, 25 enne disabile in carrozzina, residente a Galati Mamertino, che una settimana fa ha vissuto un’avventura ai limiti dell’assurdo.
Partita con 4 amiche per una semplice vacanza di relax a Noto, Valentina è giunta alla struttura in cui avrebbe alloggiato constatando l’inaccessibilità della stessa, nonostante fosse pubblicizzato su una nota piattaforma di prenotazione online, che l’appartamento era “accessibile” ai disabili.
Non c’era nessuna pedana che le avrebbe facilitato l’ingresso alla casa, né tantomeno alla camera da letto. Le amiche, dunque, hanno chiesto spiegazioni al gestore della casa e soprattutto, una pedana per consentire a Valentina di usufruire della struttura, come qualsiasi altro visitatore. Tuttavia le richieste non sarebbero state ascoltate e non sarebbe finita qui: Valentina e le sue amiche sarebbero state mandate via dalla struttura a causa di un overbooking. Inutili i tentativi delle ragazze di trovare altri alloggi in cui passare un’altra notte in quella zona, per cui hanno poi deciso di tornare a casa, a Galati. Una vacanza che è finita ancor prima di iniziare.
Questa storia diventa emblema di un problema che affligge la Sicilia e l’Italia intera. Abbattere le barriere architettoniche, infatti, è un ostacolo ancora da superare, eppure basterebbe poco per attrezzarsi con rampe o scivoli in strutture, attività commerciali, locali ecc. in modo da rendere più semplice la vita di chi ha già tante difficoltà.