Ha trascorso qualche ora a Messina Francesco Tanasi, Segretario Nazionale Codacons e Presidente Nazionale del Movimento contro il caro bollette luce e gas, accompagnato dal Coordinatore regionale del movimento avvocato Bruno Messina, per un vertice con Carmelo Picciotto che del Movimento è il coordinatore Provinciale, dopo la denuncia di un imprenditore che minaccia di chiudere dopo aver ricevuto una bolletta da oltre 35 mila euro.
Una situazione divenuta ormai insostenibile in tutta la Sicilia dove centinaia di aziende, bar e ristoranti sono a rischio chiusura. Per questo Codacons e Movimento contro il caro bollette hanno avviato da oggi una raccolta di bollette e di chiavi delle aziende da inviare al governo Draghi e promosso una grande manifestazione da tenersi a Roma dopo il 15 settembre. “Dopo l’ulteriore denuncia da parte di un esercente di una bolletta da 100 mila euro non abbiamo alcuna intensione di restare con le mani in mano – spiega Picciotto – A Roma saremo presenti per rivendicare il nostro sacrosanto diritto di fare impresa senza essere strozzati dai costi di gestione.”
Tanasi da Messina ha inoltre lanciato la richiesta al governo e ai partiti di ampliare la tassa sugli extra-profitti oggi in vigore nei confronti delle società energetiche, estendendola a banche, assicurazioni, farmacisti, case farmaceutiche e società di e-commerce, in modo da reperire le risorse necessarie per contrastare il caro-energia e di portare l’aliquota della tassa al 90%. “E’ indubbio – ha spiegato il Segretario Nazionale Codacons e Presidente Nazionale del Movimento contro il caro bollette luce e gas – che nell’ultimo biennio, mentre molte imprese italiane venivano messe in ginocchio dagli effetti economici del Covid, alcune realtà hanno visto crescere enormemente fatturato e giro d’affari: pensiamo ai farmacisti, che hanno potuto contare su un’enorme crescita delle entrate grazie al business dei tamponi anti-Covid e alla vendita di dispositivi di sicurezza (mascherine, guanti, igienizzanti, ecc.) o alle case farmaceutiche, che attraverso la produzione dei vaccini guadagnano, secondo alcune recenti stime, 93 milioni di dollari al giorno, 65 mila dollari al minuto, circa 1.000 euro al secondo”.
“Ci sono poi – ha proseguito Tanasi – le imprese assicuratrici, che tra il 2020 e il 2021 hanno registrato ampi margini di guadagno grazie al lockdown e ai limiti agli spostamenti dei cittadini che hanno fatto crollare l’incidentalità sulle strade e il numero dei risarcimenti riconosciuti agli assicurati, e le banche, che hanno potuto contare su una forte crescita della liquidità pari a +256 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021 solo in termini di soldi depositati dagli italiani sui conti correnti. Per non parlare dei big dell’e-commerce, settore in cui le vendite hanno registrato una impennata grazie ai limiti imposti dalla pandemia”.