Il reparto di ginecologia dell’ospedale “Barone Romeo” di Patti è in “codice rosso”; una drammatica emergenza, con soli sette medici per oltre mille parti all’anno.
“Sono medici e non animali da soma, ha denunciato il presidente del comitato “Aretè” di Patti Carmelina Lipari, in un esposto inviato al procuratore della repubblica di Patti Angelo Cavallo, al commissario straordinario dell’Asp Bernardo Alagna, al direttore sanitario del “Barone Romeo” Giovanni Merlo e al sindaco di Patti Gianluca Bonsignore; la criticità rischia di poter generare incidenti irreparabili causati dallo stress lavorativo a cui sono sottoposti i professionisti sanitari.
Vi preghiamo, ha concluso il presidente Lipari, di porre in essere ogni iniziativa volta ad eliminare questa inumana situazione nel rispetto delle dignità del lavoratore e al fine di evitare incidenti che potrebbero compromettere la salute, se non la vita stessa, di nascituro e madre.”
Una situazione altrettanto critica si è manifestata dal periodo estivo anche al pronto soccorso dello spesso ospedale, dove i turni sono stati effettuati da sette medici, quando la pianta organica ne prevede dodici; anche in questo caso sono partite le segnalazioni agli organi competenti.
Per venire incontro alle esigenze dei medici del pronto soccorso, il direttore sanitario aveva invitato i primari dei reparti dell’ospedale pattese a dare la disponibilità, in modo che, a turno, un medico di ogni reparto andasse a supportare il reparto di emergenza-urgenza. In quel frangente i medici, per questioni di ordine pratico, hanno declinato l’invito, tranne rarissime eccezioni, mentre hanno alzato la voce le organizzazioni sindacali.