Avrebbero sparato con un fucile da “sotf-air”, lo sport di squadra che simula azioni di guerra, contro altri ragazzi, mentre transitavano su un’auto per le vie cittadine di Catania, riprendendo il tutto con uno smartphone. Sono tre i giovani ritenuti presunti autori della bravata, di cui uno ancora minorenne, che gli è costata una denuncia per lesioni personali aggravate, porto in luogo pubblico senza giustificato motivo di oggetto atto ad offendere ed un DASPO sportivo c.d. “fuori contesto”, per la durata di un anno, oltre ad un’avviso orale da parte del Questore solo nei confronti dei due maggiorenni.
Due gli episodi attribuiti ai tre ragazzi, avvenuti nello stesso notte a Catania. Il primo evento risale alla notte del 9 ottobre, quando personale delle Volanti è stato inviato al pronto soccorso dell’Ospedale “Garibaldi Centro”, dove era stata segnalata la presenza di un giovane che aveva dichiarato di essere stato colpito da diversi colpi sparati da un’arma da “softair”. Agli agenti, la vittima avrebbe dichiarato che, mentre si trovava in via Etnea in compagnia di due suoi amici, era stato avvicinato da un’autovettura – della quale è riuscito a fornire il numero di targa – con a bordo tre individui, il cui conducente, all’improvviso, aveva puntato nei loro confronti un’arma simile a un fucile, sparando diversi proiettili in plastica, che avevano colpito tutti e tre gli amici.
Il conducente dell’autovettura, dopo essersi allontanato per via Sangiuliano, aveva poi arrestato la marcia ed era tornato nuovamente verso i tre ragazzi, col verosimile intento di provare a colpirli ancora, ma le vittime erano riuscite a fuggire. In ospedale, ad uno dei ragazzi sono state medicate numerose ferite lacerocontuse al volto, per le quali i sanitari hanno riconosciuto una prognosi di gg. 15.
Mentre gli operatori acquisivano le informazioni dal giovane ferito, si è presentato al pronto soccorso un altro ragazzo che ha riferito di essere stato vittima dello stesso reato, perpetrato da tre soggetti a bordo di un’autovettura, nei pressi di Via Grotte Bianche.
Anche questo giovane ha fornito il numero di targa della vettura dalla quale erano stati esplosi i colpi che è risultato coincidente con quello indicato dall’altra vittima, fornendo ai poliziotti anche una sommaria descrizione del conducente dell’auto e aggiungendo di aver notato come il passeggero posteriore della vettura riprendesse con il proprio telefono cellulare tutte le fasi dell’azione compiuta dall’amico.
Partendo dal numero di targa della vettura, sono così partite le ricerche dei responsabili e si è riusciti a rintracciare, la mattina successiva, l’intestatario dell’auto e, attraverso questi, il figlio ventenne, che l’aveva usata la sera precedente. Il giovane – dopo aver passato la serata e parte della notte fuori con amici – alle prime luci dell’alba era rientrato in casa per poi uscire nuovamente per recarsi al lavoro. Appena rientrato a casa, però, il ragazzo ha trovato ad aspettarlo i poliziotti ai quali ha consegnato spontaneamente un borsone con all’interno un fucile d’assalto da “soft-air” modello 36C, che era custodito nel bagagliaio della vettura. L’arma in questione è stata sottoposta a sequestro. Nelle ore successive, gli investigatori sono risaliti anche ai due complici: uno ventenne e l’altro ancora minorenne. Tutti e tre sono stati denunciati per il reato di lesioni personali aggravate ai danni delle vittime colpite dai proiettili sparati dal fucile e per il porto in luogo pubblico senza giustificato motivo del fucile da soft-air, qualificato dalla legge come oggetto atto ad offendere.
Un condotta ritenuta molto pericolosa per l’incolumità delle persone, per cui ai due maggiorenni, al termine dell’attività compiuta dalla Divisione Anticrimine, il Questore di Catania ha applicato anche l’Avviso Orale che comporta il monito a tenere una condotta conforme alla Legge ed il contestuale avvertimento, in caso contrario, che potranno essere proposti per la più afflittiva Misura di Prevenzione della Sorveglianza Speciale della P.S.
Nei confronti di tutti e tre, per l’estrema gravità dei fatti, il Questore di Catania ha ritenuto di applicare anche il DASPO sportivo c.d. “fuori contesto”, per la durata di anni uno, come previsto dalla recente normativa, per fatti accaduti fuori dal contesto connesso a manifestazioni sportive a carico di soggetti ritenuti socialmente pericolosi in altri ambiti, ai quali viene esteso il divieto di accesso allo stadio, dove potrebbero ripetere comportamenti pericolosi. Continuano le indagini per appurare se i tre si siano resi responsabili di ulteriori analoghi episodi in quella medesima notte o in altre, diverse, occasioni.
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