Se non si procederà alla costituzione della società in house tra i comuni della provincia di Messina non si potrà procedere alla presentazione dei progetti e allo sfruttamento dei finanziamenti riguardanti il comparto idrico.
Ecco perché l’Ati Idrico della provincia di Messina presieduto dall’ingegnere Gino Di Pane, sindaco di Frazzanò, sta cercando di accorciare i tempi. Ieri c’è stata una riunione informale al Castello Gallego di Sant’Agata Militello con alcuni sindaci dei Nebrodi per comprendere il da farsi.
Al momento si discute se la gestione deve essere interamente pubblica e dunque in house oppure mista pubblico-privata; l’indirizzo prevalente è quello della gestione in house. Di questo si parlerà lunedì prossimo nel corso del consiglio direttivo, mentre entro il 10 novembre dovrebbe essere convocata l’assemblea dei 108 comuni della provincia di Messina.
Successivamente tutti i consigli comunali del messinese dovranno approvare lo statuto e poi acquisendo le quote societarie, l’Ati Idrico, che ha la sede legale a Messina e due sedi staccate a Capo d’Orlando e Giardini Naxos, sarà una realtà e potrà avviarsi verso la programmazione.
Al momento tutti i progetti, tutti i finanziamenti, regionali, statali ed europei riguardanti il comparto idrico sono congelati, perché se manca la società che deve gestire non si potrà fare nulla.
E’ notoria l’importanza dell’acqua, la ricerca di nuove sorgive, l’ammodernamento degli impianti idrici, la realizzazione laddove non sono presenti, la gestione ottimale e soprattutto parsimoniosa senza sprechi, i costi a carico dei cittadini. La partita è strategica e riguarda tutti, amministratori e cittadini.