Il gruppo politico “Librizzi Rinasce” ha risposto per le rime all’ultimo documento firmato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Renato Di Blasi.
I consiglieri Marzia Caporlingua, Mario Genes e Ilenia Di Blasi hanno ribadito il loro impegno nella funzione di controllo dell’attività amministrativa e cioè ciò che la legge consente ai consiglieri di opposizione, mentre l’esecutivo “fomenta vittimismo per mistificare e creare confusione nel paese”.
E tra una stoccata e l’altra, stanno valutando di informare l’autorità giudiziaria ed il Prefetto, perché nelle loro azioni non c’è alcun attacco al quieto vivere del paese ed al buon andamento dell’azione amministrativa.
Ovvio che i consiglieri debbano richiedere atti, proporre interrogazioni, fare segnalazioni e anche esposti se sussistano vicende che sono meritevoli di approfondimenti da parte degli enti superiori preposti a questo scopo. Questo lo dice la legge.
Forse, hanno ribadito i tre consiglieri, avrebbero preferito una minoranza silente; poi sono ritornati sull’esito delle elezioni, facendo i conti. Se è vero che l’amministrazione è stata votata da circa 400 cittadini ed oltre 730 hanno votato altrove, avrà pure un significato.
“In ogni caso non sussiste alcun turbamento della pace sociale, perché la stragrande maggioranza dei Librizzesi vive tranquillamente e serenamente, forse non così amministrazione e sostenitori al seguito.”
Ribadendo di voler onorare il proprio mandato fino alla fine, hanno confermato che il ricorso al Tar e la sconfitta in primo grado avrà un seguito al Cga e così anche pare sia orientato l’altro candidato a sindaco Nunzio Scaglione.
“Se un sindaco o un’amministrazione che non tollera il controllo da parte della minoranza e da parte degli enti preposti, può solo dimettersi e fare un altro mestiere.”
Questo hanno scritto i consiglieri Marzia Caporlingua, Mario Genes e Ilenia Di Blasi in calce al loro documento, ricordando infine che, per i toni utilizzati nel documento firmato dall’esecutivo, stanno valutando con i loro legali anche la via giudiziaria e quella del prefetto.