Il presidente del Parco dei Nebrodi, Domenico Barbuzza, ha così commentato, questa mattina, la sentenza di primo grado del processo scaturito dall’operazione “Nebrodi” emessa nella tarda serata di ieri dal Tribunale di Patti.
“Con la sentenza odierna, che conclude la colossale inchiesta antimafia condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina, non posso che congratularmi con tutti coloro che – a vario titolo – hanno contribuito all’esito odierno che ha inferto un duro colpo al lucroso business delle truffe ai fondi comunitari destinati ai pascoli e all’agricoltura.”
“Da questo momento l’auspicio è che parlare di Nebrodi evidenzi le bellezze naturalistiche che hanno dato vita all’istituzione dell’omonimo Parco regionale, la laboriosità della popolazione residente, il desiderio di dar vita a progetti di sviluppo da parte dei giovani” commenta Domenico Barbuzza. “Il desiderio unanime è di veder riconosciuto questo territorio come fucina di operosità e collaborazione con l’Ente, guida del comprensorio: la ripartenza che vogliamo vede al primo posto la tutela dei valori naturali dell’area protetta” conclude il Presidente.
A curare la costituzione di parte civile dell’Ente Parco al processo l’avvocato Salvatore Meli. Per le parti civili costituite il collegio giudicante ha disposto il risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede.