Si è svolta oggi, sabato 12 novembre nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, la trentanovesima edizione della cerimonia di consegna degli Scudi di San Martino che ogni anno premia persone ed enti che si sono particolarmente distinti per atti di generosità e solidarietà. All’evento, organizzato dall’Istituto Scudi di San Martino, ha presenziato, a nome dell’Amministrazione il presidente del Consiglio comunale Luca Milani. Erano, inoltre presenti il presidente dell’Istituto Scudi di San Martino, Roberto Lupi, il Prefetto della Provincia di Firenze Valerio Valenti, il Comandante del Presidio Militare Interforze di Firenze, Generale di Divisione Pietro Tornabene, il Questore di Firenze Maurizio Auriemma. il Governatore della Regione Toscana Eugenio Giani.
Tra i premiati con lo scudo di bronzo il caronese Nunzio Musarra, che lo scorso 4 aprile, intervenendo coraggiosamente, salvò una bambina di soli tre anni che non riusciva più a respirare estraendole dalla gola la parte ricurva di un bastone d’appoggio che la piccola aveva messo in bocca e che si era incastrato. (qui la notizia).
Ad accompagnare il giovane Nunzio c’era anche il sindaco di Caronia, Giuseppe Cuffari.
“Il mantello è proprietà indiscussa di chi lo porta, nell’antichità possederne uno aveva un grande valore, in un certo senso, rappresentava la casa, il luogo della propria sicurezza, tanto che anche ai poveri – ha detto il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – andava restituito la sera se era stato preso in pegno. Perché il mantello è anche rifugio, protezione, difesa. Il gesto di Martino soldato romano vissuto tra il 316 e il 397 è l’episodio più conosciuto della sua vita, cioè l’incontro con un mendicante a cui dimostrò tutta la sua generosità. Durante una ronda, in pieno inverno, incontrò un povero seminudo e, non avendo più denari, tagliò in due il proprio mantello con la spada, donandone una metà al povero. Oggi nel nome del Santo, l’Istituto scudi di San Martino, vuole premiare alcuni gesti di altruismo di particolare significato perché importanti e fatti con il più completo altruismo senza pensare ad eventuali conseguenze.