venerdì, Novembre 22, 2024

Parco dei Nebrodi – I dipendenti: “Fermiamo l’involuzione dell’Ente, ripristiniamo ruoli e competenze degli Enti gestori delle aree protette”

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Con una nota, inviata all’ attenzione del Presidente e dei Sindaci dei Comuni del Parco dei Nebrodi, è stata avviata nel corso dell’ultimo Consiglio del Parco l’azione/reazione dei dipendenti dell’Ente, nel tentativo di arginare la situazione di declino in cui lo stesso Ente Parco versa e che rischia di causare serie difficoltà per i dipendenti e le Comunità locali.

L’istituzione dei Parchi Regionali, e con essi gli enti gestori, nella sua formulazione originaria, prevedeva una complessa e strutturata formula di governo delle aree protette: la Sicilia aveva varato la legge quadro sui Parchi e le Riserve Regionali nel 1981, anticipando quella nazionale di 10 anni.

Nel tempo, per mezzo di una politica incardinata sui presupposti della “spending review”, gli Enti Parco – e con loro, le comunità sottostanti – si sono visti smantellare il modello di governo e gestione delle Aree Protette attraverso la rimodulazione di due dei suoi più importanti organi amministrativi: il Comitato Tecnico Scientifico e, principalmente, il Comitato Esecutivo.

Al depotenziamento degli organi di governo, è seguita un’altrettanta energica riduzione dei fondi destinati alla gestione e quelli riservati al personale.

Rispettivamente il:
Cap. 443301 – “Trasferimenti a favore degli Enti Parco per le spese di impianto e di gestione e per il raggiungimento delle altre finalità istituzionali”;
Cap. 443305 – “Trasferimenti a favore degli Enti Parco e degli Enti Gestori delle Riserve Naturali destinati al trattamento economico del personale assunto per la gestione e per la vigilanza dei Parchi e delle Riserve”.
Giusto per dare un’idea, il capitolo 443301 relativo alla sola gestione, negli ultimi anni, ha subito una contrazione netta pari al 70%.
Il trasferimento di tali fondi da parte della Regione Siciliana –che non rientrano tra le spese obbligatorie – subisce le incertezze e i ritardi delle cosiddette “variazioni di bilancio”.

In questo già difficile contesto, le carenze organizzative su ruoli funzioni e compiti, le mancate progressioni orizzontali/verticali, il semplice riconoscimento di elementari diritti contrattuali al personale interno, l’assenza di una pianificazione strategica sull’ottimale gestione delle stesse risorse umane, hanno creato un clima di insoddisfazione generale che, oramai divenuto insostenibile, sta mettendo a rischio la stessa sopravvivenza dell’Ente.

Per riscontrare la veridicità di quanto appena affermato, è sufficiente prendere contezza della massa di contenzioso a cui l’Ente Parco dei Nebrodi è sottoposto presso il Giudice del Lavoro.

Di fronte a questa ineluttabile deriva- continuano i dipendenti, nel testo della missiva anticipata in Consiglio – abbiamo il dovere di reagire, proporre e avviare un percorso che riqualifichi l’Ente Parco dei Nebrodi come il più importante strumento di promozione, tutela e pianificazione dello sviluppo territoriale che il legislatore abbia mai messo in piedi.

Per quanto sopra rappresentato occorre:
a) Ripristinare il Comitato Esecutivo del Parco dei Nebrodi per restituire maggiore potere e rappresentatività alle comunità locali;
b) Rendere obbligatori, per la Regione Siciliana, i trasferimenti dei fondi agli Enti Parco dei Capitoli: 443301 e 443305;
c) Avviare, con la massima urgenza, politiche per la riqualificazione e ricollocazione del personale interno, col fine di definire un quadro chiaro su: ruoli, funzioni e compiti.

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