Assolto perché il fatto non sussiste. Così ha stabilito la seconda sezione penale del Tribunale di Patti, Presidente Ugo Scavuzzo, a latere Eleonora Vona e Giovanna Ceccon, nel giudizio di primo grado a carico di un 68enne, dipendente comunale in servizio al cimitero di S. Agata di Militello, accusato di stalking e violenza sessuale nei confronti di una 57enne santagatese. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra marzo 2019 e giugno 2021.
Nel mese di aprile 2021 la presunta vittima aveva sporto denuncia ai poliziotti del commissariato di S. Agata di Militello. Secondo l’accusa alla donna, ogni volta che si recava al cimitero venivano rivolte frasi volgari e veniva inseguita per tutto il percorso; aveva persino ridotto le visite oppure era costretta a recarsi al cimitero quando il dipendente era assente dal turno. L’uomo le avrebbe telefonato a tutte le ore del giorno costringendola a spegnere il cellulare la sera e di notte.
Durante una delle visite al cimitero sarebbe stata minacciata di morte; mentre un’altra volta sarebbe stata inseguita, bloccata in una zona isolata e palpeggiata. Per il 68enne, all’esito delle indagini, fu disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Patti Ugo Domenico Molina, su richiesta del Procuratore della Repubblica di Patti Angelo Cavallo e del Sostituto Procuratore Antonietta Ardizzone e del divieto assoluto di mantenere contatti con altre persone. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Alessandro Pruiti, l’accusa aveva chiesto 8 anni di reclusione. Ieri, all’esito del dibattimento il Tribunale ha disposto l’assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, dichiarando la cessazione dell’efficacia della misura cautelare e disponendo la liberazione del 68enne.