L’ospedale di Sant’Agata Militello ridotto al lumicino, un organico insufficiente di medici e personale sanitario e i servizi territoriali in enormi difficoltà. Per questo i sindaci dei Nebrodi hanno rilanciano la loro proposta perchè siano ripristinate condizioni decorose ed adeguate a garanzia del diritto alla salute della popolazione del distretto sanitario.
Queste criticità impongono un’assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni che governano la sanità regionale non più rimandabile ed alla quale i sindaci, a nome della comunità tutta, hanno fatto appello.
Ieri pomeriggio nell’incontro organizzato al castello Gallego di Sant’Agata Militello, a cui hanno preso parte anche i rappresentanti sindacali della Cgil di Capo D’Orlando fornendo un contributo significativo sulle principali necessità per l’utenza tra cui quella del potenziamento del servizio di emergenza del 118, è stata ribadita la necessità di rimettere il dossier sanità dei Nebrodi al centro dell’agenda politica regionale.
La richiesta che viene riproposta con forza è quella di dare completa attuazione a quanto già previsto dall’ultima rete ospedaliera, con tutte le dotazioni che spettano all’ospedale di Sant’Agata Militello così come classificato nella rete ospedaliera come presidio di base, a partire dalla immediata riapertura del punto nascita ormai chiuso dal settembre 2019 e per cui nei mesi scorsi i sindaci avevano presentato all’allora assessore Razza un report dettagliato su bacino d’utenza e volumi di attività potenziale del reparto riferimento di un territorio particolarmente ampio e spesso impervio nei collegamenti.
I sindaci restano dunque in attesa della convocazione da parte del nuovo assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, con la quale i sindaci intendono riattivare e rilanciare l’interlocuzione già avviata nei mesi scorsi con il precedente governo regionale, pronti all’attuazione di qualunque iniziativa utile a sostenere con forza le richieste a nome dell’intera comunità dei Nebrodi.