Dalla logica del prendere e del pretendere a quella del dare e del donare. Le parole di don Enzo Smriglio, per 20 anni arciprete della Cattedrale “San Bartolomeo” di Patti e adesso parroco della parrocchia “San Benedetto il Moro” di Acquedolci, hanno sintetizzato il senso profondo della XIII edizione del concorso “Ricordando Rossella”, che ha “vissuto” la sua giornata conclusiva nella sala conferenze di Piazza Sciacca a Patti.
Al ricordo di Rossella Rampulla, docente di educazione fisica, prematuramente scomparsa per un aneurisma cerebrale il 14 dicembre 2009 all’età di 47 anni, di cui sono stati donati gli organi, quest’anno si è aggiunto quello del marito Massimo Busco, scomparso il 13 aprile scorso a causa del covid, da sempre anima dell’iniziativa, promossa e organizzata dall’istituto comprensivo “Luigi Pirandello”, con in testa la professoressa Mariella Scardino, con l’intento di sensibilizzare soprattutto le giovani generazioni sulla donazione degli organi.
Tutti gli interventi hanno posto l’accento sull’importanza di simili iniziative, per inculcare nelle giovani generazioni la cultura del dono, non solo degli organi ma nel senso ampio del termine, come rimarcato da Maurizio Munafò, padre di Alba, morta a 19 anni il 7 febbraio 2009, in un tragico incidente sulla A20, che già in vita aveva manifestato la propria volontà ad un gesto così bello, per cui sono stati donati i suoi organi.
“Ho conosciuto – ha sottolineato – Pasquale, colui che ha ricevuto il cuore di mia figlia, che è venuto a trovarci e ha deposto un fiore sulla sua tomba. Lì, al cimitero, ho capito come la vita si faccia quasi beffe della morte e pur nel dolore per la perdita vedo Alba vivere in altri”.
Tante volte si è insistito sul sorriso di Rossella che apriva il cuore, sulla simpatia e sulla forza di Massimo, sostenute da una grande fede, sull’impegno che ciascuno deve concretamente assumere, al di là dell’immancabile e giustificata commozione, commozione suscitata soprattutto dalla visione di un video con foto di Rossella e Massimo, montato dal figlio Simone, che ha anche raccontato l’esperienza del dono degli organi della mamma e la trepidazione prima e la gioia dopo per il trapianto del cuore a papà.
Proprio l’impegno a fare del dono una prassi quotidiana, attraverso piccoli gesti e non solo nelle grandi occasioni, è stato evidenziato dalla dottoressa Maria Lo Menzo, psicologa e psicoterapeuta, e da Vittorio Cannata, presidente dell’Aido di Milazzo, che si è anche soffermato sull’attività dell’associazione, al fine di diffondere, pure nelle scuole, la cultura della donazione degli organi.
Anche il sindaco Gianluca Bonsignore, l’assessore comunale alla sanità Gaetano Crisà e Daniele Greco, che ha preso la parola quale amico di Rossella e non come amministratore locale, hanno rimarcato quanto sia fondamentale, oggi più che mai, far passare il messaggio che donare è un atto nobile e impagabile.
Si è proceduto anche alla premiazione del concorso “La donazione degli organi”, che prevedeva tre sezioni: per la Scuola Primaria si doveva produrre un disegno o una poesia, la Secondaria di Primo Grado un videomessaggio o un cortometraggio, per la Secondaria di Secondo Grado un prodotto multimediale.
Per la Scuola Primaria, il primo premio, per la poesia “Rossella”, è andato a Beatrice Spanò, della V B dell’IC “Lombardo Radice”; menzioni per Clara Rottino, della 5 C dello stesso istituto, e per Davide Napoli, della V A del plesso “Milici” dell’IC “Pirandello”.
Per il disegno, il primo premio è andato ad Emma Benarrivato (5 C “Lombardo Radice”); menzioni per Vittoria Presti e Alessio Furnari, rispettivamente della 5 A e della 5 B del plesso “Milici”.
Per la Scuola Secondaria di Primo Grado, sono state premiate ex aequo le classi 2 B e 2 C dell’IC “Pirandello”.
Per la Scuola Secondaria di Secondo Grado, primo premio alla V B Cbs dell’IIS “Borghese Faranda” di Patti.
“Abbiamo vissuto momenti di forte emozione – commenta la dirigente dell’IC “Pirandello”, professoressa Clotilde Graziano, perché non potremo mai dimenticare Rossella e Massimo. Il loro ricordo e la gratitudine per quanto hanno fatto dovranno essere sempre uno sprone per tutti a fare della propria vita un dono continuo”.