Si è concluso oggi con la conferma della sentenza di assoluzione, perché il fatto non sussiste dell’ex sindaco di Messina e candidato alla presidenza della Regione nelle ultime elezioni Cateno De Luca. Oggi il giudizio di secondo grado svoltosi innanzi alla Corte d’appello di Messina, sul caso di presunta evasione fiscale da un milione e 700mila euro nella gestione del Caf Fenapi. Insieme a lui sono stati assolti il Presidente Carmelo Satta e il dott. Giuseppe Ciatto.
Era stato il sostituto procuratore generale Felice Lima a reiterare le richieste formulate in primo grado.
Oggi la Corte d’appello ha messo la parola fine a questo ennesimo capitolo confermando la sentenza emessa lo scorso 10 gennaio dal tribunale di Messina, in funzione del giudice monocratico, nei confronti di Cateno De Luca, Carmelo Satta e Giuseppe Ciatto appellata dal Pubblico Ministero e dalla parte civile Agenzia delle Entrate condannando la parte civile al pagamento delle spese di giudizio.
Lo scorso 10 gennaio il giudice monocratico, Simona Monforte, aveva assolto con la formula “perché il fatto non sussiste” il presidente della Fenapi Carmelo Satta e l’ex direttore Cateno De Luca che, insieme ad altri collaboratori, erano stati accusati di evasione fiscale a seguito delle attività di verifica svolte dalla Guardia di Finanza presso il Caf Fenapi
Oltre 30 udienze e l’ascolto di più di 40 testimoni, avevano portato il giudice ad appurare la totale mancanza di illeciti tributari e l’assoluta insussistenza di qualsiasi ipotesi di reato fiscale in relazione a questa vicenda.
Dopo oltre cinque anni di udienze, audizioni di testimoni e smentite del teorema accusatorio, da parte dei vari Giudici che sono succeduti (tra cui la stessa corte di appello e la Cassazione), la Procura si era sorpresa che un CAF potesse scaricare i costi sostenuti per predisporre alcune centinaia di migliaia di dichiarazioni fiscali certificate dall’Agenzia delle Entrate.
“Con la sentenza di oggi”, afferma il Presidente della Fenapi Carmelo Satta, “possiamo davvero dire che la giustizia ha trionfato. Abbiamo sempre agito nel rispetto della legge. Per Fenapi è la vittoria che ripaga del lavoro fatto in questi anni, che ci ripaga dell’impegno messo. È la vittoria di tutti le donne e gli uomini che lavorano con noi onestamente e finalmente archivia le ombre che hanno rischiato di oscurare la nostra storia e la nostra attività. Abbiamo atteso con fiducia l’esito della sentenza perché non c’erano dubbi su quello che poteva essere l’esito. Il ringraziamento va a nome di tutta la FENAPI tutto il collegio difensivo che ha seguito le fasi di questa vicenda ed in particolare ai miei legali, l’avv. Giovanni Mannuccia, l’avv. Emiliano Covino ed ai consulenti della difesa il Prof, Raffaello Lupi ed il dott. Francesco Romeo”.