sabato, Novembre 23, 2024

Manovra di bilancio, il Governo elimina l’emendamento sul Pos: cancellato il tetto ai pagamenti

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Alla fine, la soglia di 60 euro sotto cui i negozianti possono rifiutare di far pagare con il Pos non ci sarà. Il caffè potrà essere continuato ad essere pagato anche con il bancomat. Alla fine il Governo Meloni, dopo la pressione dell’Unione Europea, ha eliminato dalla manovra di bilancio la soglia di 60 euro entro la quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare di usare il Pos.

Adesso si studiano forme di ristori per gli operatori che avranno l’onere delle commissioni. La svolta si era intuita già nei giorni scorsi, dalle parole di Giorgia Meloni ed è stata confermata ieri dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

Tra le normative previste nella manovra c’è quella per cui si allarga la platea (da 20mila a 25mila euro di reddito) per il taglio di tre punti del cuneo fiscale. Salgono a 600 euro le pensioni minime per gli over 75. Il Reddito di cittadinanza sarà per 7 e non 8 mensilità nel 2023, e aumenta da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi per chi assume a tempo indeterminato i beneficiari del sussidio. Si ripristina la vecchia norma del 2012 che permette per i contratti di mutuo ipotecario di tornare dal tasso variabile al fisso. Si aumenta dell’80% il congedo parentale. E si escludono le borse di studio destinate a studenti universitari con disabilità dal computo reddituale. L’emendamento del governo elimina la normativa relativa al Pos mentre il tetto al contante rimane a 5mila euro.

L’incertezza sul Pos per l’intera giornata ha dato alle opposizioni la sponda per attaccare il governo in commissione Bilancio, dove si conta di completare l’esame in una seduta notturna tra lunedì e martedì per andare mercoledì in Aula, dove il voto di fiducia potrebbe arrivare fra giovedì e venerdì, all’antivigilia di Natale. Il Senato completerà l’approvazione prima di capodanno. I tempi sono stretti. Il governo riduce poi la platea dei produttori e venditori di energia a cui si applica la tassa sugli extraprofitti. Viene fatto slittare di due mesi lo stralcio delle cartelle fino a mille euro, in cui non rientrano più multe e tributi locali. C’è un sostegno agli enti locali strutturalmente in deficit, e l’Iva ridotta del 50% per chi acquista direttamente dal costruttore abitazioni in classe energetica A e B.

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