Nella Basilica Cattedrale “San Bartolomeo” di Patti il vescovo, monsignor Guglielmo Giombanco, ha presieduto la celebrazione della messa in suffragio del Papa emerito Benedetto XVI, morto il 31 dicembre, “Pastore – ha sottolineato nella sua omelia – che col suo luminoso e sapiente ministero ci ha indicato la strada dell’incontro con Cristo e ha fatto risplendere nel mondo la luce di Dio”.
Alla celebrazione hanno partecipato quasi tutti i parroci e i sacerdoti della città e un nutrito numero di fedeli delle comunità pattesi. “Papa Benedetto – ha evidenziato monsignor Giombanco – è stato servo mite ed umile con una fede grande, che con la sua vita e il suo ministero ha reso visibile la presenza del Pastore grande , Gesù Salvatore”. “Egli, servo mite, umile e gentile, – ha proseguito – ha fondato il suo insegnamento, sempre proteso alla ricerca della verità su Dio e sull’uomo, sui tre pilastri della vita cristiana: fede, speranza e carità”.
Facendo riferimento ad alcuni documenti del suo magistero, monsignor Giombanco ha rimarcato che “Papa Benedetto , in un contesto sociale e culturale non facile, privo di certezze, di valori e di punti di riferimento, mantenne viva la fiaccola della speranza e indicò nella presenza del Signore il segreto della vera felicità. Egli ha insegnato a tutta l’umanità che la vita dell’uomo ha bisogno di fede e di ragione, di amore e di verità, per conoscere meglio Dio e se stesso”.
“Mentre ringraziamo il Signore per aver donato alla Chiesa un così grande Pastore, che ha penetrato con animo contemplativo il mistero di Cristo e ci ha invitati a seguirlo con la nostra vita – ha concluso il vescovo – accogliamo le parole del suo testamento spirituale: rimanete saldi nella fede, non lasciatevi confondere”.