venerdì, Novembre 22, 2024

Attentato Antoci, La Vardera:“Commissione antimafia riscriva la relazione”

La Vardera - Antoci

“Chiedo pubblicamente scusa ad Antoci in qualità di deputato e di componente e vicepresidente vicario della Commissione regionale antimafia”. Così Ismaele La Vardera, vicepresidente della Commissione Antimafia all’ARS nel suo intervento al seminario su “Studi giuridici e di educazione alla cittadinanza responsabile” organizzato da Nino Ginardi di MentePubblica a Leonforte (EN), rivolgendosi ai giovani delle scuole, alle autorità del territorio e alla presenza di Giuseppe Antoci, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa AGI.

“Provo rammarico – ha detto La Vardera – per quello che la precedente commissione ha scritto su Antoci. Chi combatte la mafia non può rimanere da solo o sentirsi attaccato dalle istituzioni. Devo queste scuse al dottor Antoci a titolo personale. Auspico che queste siano condivise dalla commissione appena insediata. Propongo di redigere un testo per sanare una ferita ancora aperta, provando magari a riscrivere quella relazione fatta su Antoci che trovo assolutamente ingenerosa e che è stata destinataria di una sentenza della magistratura che ne ha contestato tutti i punti”.

“Ringrazio l’onorevole La Vardera – ha risposto Giuseppe Antoci – per queste sue parole, che sono come una carezza al cuore. Il documento redatto della precedente commissione regionale mi aveva profondamente rammaricato. Riporterò le parole di La Vardera anche agli uomini della mia scorta che hanno vissuto dei momenti delicati anche a seguito del tentativo di mascariamento che si voleva fare contro la mia persona”.

Da qualche tempo le misure di sicurezza personali per Giuseppe Antoci e per tutti i suoi familiari, sono state rafforzate. L’ex presidente del Parco dei Nebrodi, promotore del protocollo di legalità diventato poi legge nazionale per il contrasto dell’infiltrazione criminale nelle concessioni dei terreni agricoli demaniali e nel settore dei fondi europei per l’agricoltura, dopo l’attentato subìto nel 2016, è stato oggetto di nuove minacce.

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