Un altro covo, ad una manciata di minuti a piedi dall’abitazione trovata e perquisita subito dopo l’arresto dell’ex superlatitante Matteo Messina Denaro, dai Carabinieri del Ros a Campobello di Mazara.
Oltre all’appartamento di vicolo San Vito dunque, gli investigatori avrebbero scovato un altro nascondiglio, dove il capomafia avrebbe fatto realizzare una sorta di bunker all’interno di un’altra abitazione nella stessa area. Sul posto i Carabinieri del Ros e il procuratore aggiunto Paolo Guido.
All’interno potrebbero esserci documenti e tracce rilevanti, che i magistrati che indagano sul capo del mandamento di Trapani, cercano da tempo e che potrebbero svelare, oltre ai nomi di coloro che fanno parte della rete di fiancheggiatori che ne hanno garantito la latitanza, importanti informazioni su Cosa Nostra.
Nell’abitazione di vicolo San Vito, dove il boss vivrebbe forse da un anno, non sarebbero stati scoperti documenti di particolare rilievo, anche se ci sarebbe un’agenda da cui potrebbero essere ricavati spunti investigativi importanti. Tantissimi, invece, i documenti sanitari e i referti di visite mediche specialistiche, alcune anche oculistiche, a cui Messina Denaro si sarebbe sottoposto negli anni – recuperati. Documenti che dimostrerebbero che il boss, durante la latitanza sarebbe stato visitato da diversi medici. Due di loro sarebbero già finiti nel registro degli indagati per favoreggiamento.