Impegnare l’esecutivo a predisporre quanto sia necessario per revocare la determina 787 del 23 dicembre 2022 relativa all’aumento delle indennità di funzione del sindaco, vicesindaco, assessori e presidente del consiglio comunale. Questa la parte finale della mozione presentata a Palazzo Longano dai consiglieri comunali Melangela Scolaro, Ilenia Torre, Giuseppe Abbate, Antonio Mamì, Gabriele Sidoti, Raffaella Campo, David Bongiovanni e Angelita Pino.
Sarà dibattuta il 25 gennaio prossimo, alle ore 19.00, in consiglio comunale.
Nella premessa della mozione è stato evidenziato come il consiglio comunale nel 2018 abbia approvato un piano di riequilibrio finanziario pluriennale per 20 anni, in conseguenza della grave situazione finanziaria del comune, non più gestibile con gli strumenti di gestione ordinaria. Nel 2021 il piano fu rimodulato in 15 anni. Nel luglio dello scorso anno ci fu una nuova rimodulazione per un totale di oltre 60 milioni di euro, tra massa passiva e restituzione del fondo di rotazione. La procedura è in corso e si attende l’esito del controllo della Corte dei Conti.
Da qui si arriva al dicembre dello scorso anno, quando l’esecutivo ha deciso l’aumento delle indennità di funzione, con un adeguamento del 45% retrodatato all’1 luglio dello scorso anno, poi del 68% dall’1 gennaio scorso ed infine del 100% dall’1 gennaio 2024. Un incremento facoltativo e dunque a discrezione degli amministratori.
Ecco perchè i consiglieri, nella consapevolezza che si è dovuto ricorrere alla procedura di riequilibrio, che sussiste uno stato di crisi, locale e territoriale e che oltretutto gli incrementi delle indennità degli amministratori siciliani gravano sui bilanci dei comuni, a differenza di quanto accade per le regioni a statuto ordinario, in cui è stato allestito un fondo statale, ritengono sia inopportuno procedere all’approvazione degli aumenti.