venerdì, Novembre 22, 2024

L’Aquila: “Mafia sucks”, l’opera di street art nei pressi del carcere celebra l’arresto di Matteo Messina Denaro

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Laika, street artist dall’identità misteriosa che esprime la sua arte per le strade della capitale nella notte ha realizzato un murales, dal titolo “Mafia sucks”, al confine tra il comune di Scoppito  – e la località Costarelle di Preturo, a pochi metri dalla Casa circondariale dell’Aquila, dove da qualche giorno è detenuto il boss Matteo Messina Denaro.

L’opera raffigura Giuseppe Di Matteo, figlio di Santino, collaboratore di giustizia, ucciso e sciolto nell’acido dalla Mafia l’11 gennaio del 1996 per vendetta nei confronti del padre che stava svelando i segreti sulla strage di Capaci e sulla morte dell’esattore Ignazio Salvo ai magistrati.  Per questo atroce delitto è stato condannato all’ergastolo come mandante, insieme ad altri, anche Matteo Messina Denaro, catturato dopo 30 anni di latitanza il 16 gennaio scorso.

Giuseppe è stato rappresentato in sella al suo cavallo, ricalcando il più noto degli scatti che lo ritrae prima del sequestro e mostra le dita in segno di vittoria. Una sorta di celebrazione per la cattura di Matteo Messina Denaro.

“Ho realizzato questo poster qualche giorno prima di leggere le parole di Santino, padre di Giuseppe, che dichiarava ‘la vittoria’ del figlio, perché con l’arresto di Messina Denaro tutti gli uomini di quell’efferato delitto che all’epoca sconvolse il paese intero, sono finalmente in carcere” avrebbe raccontato l’artista secondo l’agenzia di stampa Ansa. “La mafia fa schifo, non credo servano molte altre parole”. La street artist che si mostra con una maschera bianca ed una parrucca rossa, poi avrebbe aggiunto: “Non c’è perdono per persone come Matteo Messina Denaro e per tutto il sistema di cui fa parte. La mafia è un cancro da estirpare, la mafia è nelle istituzioni, nelle azioni, nella mentalità, nella cultura di certa gente. La Mafia va combattuta quotidianamente denunciando, senza paura. Dedico quest’opera a Giuseppe, ma anche a Nadia Nencioni, a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. A tutte le vittime di mafia”.

 

Foto Ansa
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