Un vero e proprio terremoto politico scuote Barcellona Pozzo di Gotto. Poco prima del consiglio comunale di questa sera si sono dimessi il vicesindaco Santi Calderone e gli Assessori Viviana Dottore e Giuseppe Benvegna. Di seguito il comunicato congiunto.
“Non è possibile andare avanti così e cercare di fare contemporaneamente il bene della città. Sono abbondantemente venute meno le condizioni minime per parlare di coalizione, nel momento in cui il gruppo Calderone (come loro stessi si definiscono) continua ad avere un comportamento schizofrenico ed incomprensibile.
Ripetute esternazioni pubbliche di consiglieri di riferimento contro assessori della nostra parte politica, senza prima sentire il bisogno di un confronto e un chiarimento che guardi al merito delle questioni. Assessori del gruppo Calderone che condividono e propongono l’adeguamento dell’indennità di carica degli amministratori e subito dopo i consiglieri di riferimento che avanzano, sostengono e sovvertono quanto determinato dai loro assessori di riferimento, secondo l’antica regola di “un colpo al cerchio e un altro alla botte”.
Oggi più che mai, è tempo di responsabilità e chiarezza. Dimenticano, taluni esponenti di FI, che è stato proprio il loro Onorevole di riferimento ad avviare un percorso parlamentare attraverso un emendamento alla legge finanziaria della Regione siciliana per adeguare l’indennità di carica degli amministratori locali. Nel post sulla sua pagina Facebook, in data 13 maggio 2022, dichiarava “È stato approvato il mio emendamento che adegua gli stipendi di Sindaci e Assessori siciliani agli amministratori delle altre Regioni d’Italia. Era una inammissibile discriminazione”.
Insomma, loro se la cantano e loro se la suonano. Dimenticano, inoltre, che la delega al Bilancio del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto, dall’inizio della legislatura a tutt’oggi, è stata in mano ad esponenti di FI. In realtà, più specificamente, a ben tre assessori diversi, con un continuo cambio di amministratori che, certamente, non favorisce e non ha favorito la buona azione amministrativa. Con questo non vogliamo generalizzare in quanto non sfuggono la difficoltà e la sofferenza di alcuni esponenti di Forza Italia che hanno subito queste dinamiche, con i quali non possiamo che essere solidali. Ma questo epilogo, per noi, non è certo scaturito dal “caso indennità”, ma è il triste finale di comportamenti ed atteggiamenti continui che nulla hanno a che vedere con i normali rapporti democratici di coalizione. Noi ci aspettavamo di discutere di messa in sicurezza del territorio comunale con il lavoro minuzioso e costante che abbiamo portato avanti attraverso le progettazioni definitive per le future gare da circa 20 milioni di euro, frutto dei finanziamenti ottenuti dal nostro ed esclusivo gruppo politico. Ed è solo uno dei punti apicali sui quali si sta lavorando. Ne potremmo citare tanti altri.
Abbiamo un forte e viscerale attaccamento alla nostra città e nessun attaccamento alle poltrone o, men che meno, alle indennità. E lo dimostriamo, oggi, rinunciando.
Per questo motivo ci togliamo da una situazione a dir poco imbarazzante e rassegniamo le nostre dimissioni da amministratori. Ringraziamo il Sindaco per la fiducia e il confronto sincero e leale che ha caratterizzato il nostro rapporto. Un Sindaco messo più volte in difficoltà proprio dal partito che lo ha voluto ed indicato, salvo poi ostacolarlo e criticarlo privatamente e, talune volte, anche pubblicamente. Abbiamo sopportato fin troppo questo teatrino e lo lasciamo a chi di commedie ci vive. Per noi non è importante ciò che sembra, ma ciò che è. Ciò che è, nei fatti, è chiaro: la maggioranza della Giunta composta da FI ha proposto ed approvato l’adeguamento delle indennità e i consiglieri comunali che oggi sbraitano hanno votato il bilancio che le prevedeva. Se oggi vogliono far sembrare di essere contrari, è bene evidenziare che i documenti, le carte e gli atti espressi dicono l’esatto contrario.
Noi siamo amministratori per passione ed abbiamo a cuore il solo ed esclusivo interesse della nostra città.”