domenica, Novembre 24, 2024

Messina, detenzione di crack e marijuana. Arrestata 25enne e denunciata la sua presunta complice

Polizia spaccio messina

Nel corso di specifici servizi antidroga, i Poliziotti delle Volanti hanno proceduto all’arresto di una venticinquenne messinese ritenuta responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. La perquisizione domiciliare effettuata a suo carico ha portato al rinvenimento di due buste in cellophane contenenti circa 14 grammi di marijuana e due ovuli in plastica (ricavati dai noti ovetti di cioccolato) contenenti rispettivamente 2,60 e 3,65 grammi di crack.

Inutile il maldestro tentativo di liberarsi della droga. Quando i Poliziotti hanno bussato alla porta di casa, la venticinquenne ha lanciato la sostanza dal balcone di casa sul tetto dell’immobile adiacente. Da quella parte dell’immobile, però, ad attenderla vi erano altri Poliziotti impegnati nei controlli lungo il perimetro dello stabile per sorvegliare ogni possibile via di fuga.

Oltre alla droga, rinvenuti e sequestrati altresì un bilancino di precisione e più di mille euro, ritenuti probabile provento di spaccio, nonché l’intero impianto di videosorveglianza dotato di due telecamere posizionate all’esterno dello stabile, entrambe collegate alla tv del salone di casa.

Intanto, mentre gli Agenti provvedevano alla perquisizione dell’immobile, sopraggiungeva sul luogo una complice, quarantaduenne pregiudicata, con indosso altro denaro, anche questo probabile provento di spaccio.

I Poliziotti hanno, pertanto, provveduto ad arrestare la venticinquenne e a denunciare all’Autorità Giudiziaria la quarantaduenne – al momento della perquisizione non trovata in casa – entrambe ritenute responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

“Si precisa che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza, fino a sentenza di condanna passata in giudicato sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.”

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