La terza sezione della Suprema Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Messina nei confronti di un imprenditore nebroideo in relazione ad alcune contestazioni di infedele dichiarazione iva.
Accolte in pieno le argomentazioni difensive dell’avvocato Decimo Lo Presti, tese a dimostrare la lesione del diritto di difesa dell’imputato, al quale per la prima volta in appello era stato modificato il capo di imputazione da indebita compensazione iva ad infedele dichiarazione.