La prima sezione penale della Corte di Cassazione, con decisione del 25 gennaio scorso, ha confermato la condanna a 30 anni di reclusione per Salvatore “Sem” Di Salvo, difeso dagli avvocati Tommaso Calderone e Tino Celi, quale mandante dell’uccisione dell’autotrasportatore di Barcellona Pozzo di Gotto Carmelo Martino Rizzo, avvenuta il 4 maggio 1999, a Lauria, in una piazzola di sosta del tratto lucano dell’A 3 Salerno Reggio Calabria.
La Corte ha poi annullato senza rinvio la condanna limitatamente al porto d’arma da fuoco per Basilio Condipodero perchè estinto per prescrizione. Limitatamente alle attenuanti generiche la Cassazione ha disposto il rinvio per nuovo giudizio alla Corte di Assise di appello di Salerno che dovrà quindi rideterminare la pena inflitta in origine. Condipodero è stato difeso dagli avvocati Giuseppe Lo Presti, Diego Lanza e Dario Vannetiello.
Quindi diventa definitiva l’affermazione, a titolo di responsabilità in concorso con Stefano Genovese, a carico di Condipodero e Di Salvo quali concorrenti nel reato di omicidio di Carmelo Martino Rizzo. Deliberata anche la condanna per entrambi gli imputati al risarcimento del danno alle parti civili costituite in giudizio – vedova, figlio, fratelli, madre e padre del defunto con gli avvocati Filippo Barbera, Gaetano Pino e Santo Vincenzo Trovato.