Semplice, diretto, un carabiniere tra la gente e al servizio della gente. E’ Pasquale Angelosanto, generale dell’Arma dei Carabinieri che dal 2017 guida il R.O.S., struttura anticrimine d’élite. Il 16 gennaio scorso i suoi uomini hanno arrestato il boss Matteo Messina Denaro, ex primula rossa di Cosa Nostra, ricercato da 30 anni.
Questa mattina, accompagnato dal sindaco Francesco Re e dal capitano della compagnia carabinieri stefanese Adolfo Donatiello, ha incontrato gli studenti del Liceo Artistico Regionale Ciro Michele Esposito e dell’IC di Santo Stefano di Camastra per parlare di legalità e di profumo di libertà che la Sicilia respira dopo questo arresto.
L’ufficiale, che oltre ad arrestare Messina Denaro, ha messo le manette ai polsi del mammasantissima della camorra Carmine Alfieri, di decine di mafiosi e ‘ndranghetisti e ha seguito le indagini sugli omicidi di Massimo D’Antona, Marco Biagi e Yara Gambirasio è considerato uno dei migliori investigatori italiani e ha iniziato la carriera proprio guidando la compagnia della città delle ceramiche, che gli ha tributato la cittadinanza onoraria qualche anno fa.
Dopo la conferenza, gli studenti, gli insegnanti e il dirigente del liceo artistico, Calogero Antoci, hanno donato al generale Angelosanto un vaso artistico in ceramica, che hanno appositamente realizzato per l’occasione, raffigurante i simboli dell’Arma dei Carabinieri e del R.O.S.
Il generale Angelosanto ha reso omaggio anche al Vice comandante generale emerito dell’Arma dei Carabinieri Nicola Mirenna, in occasione della cerimonia di commemorazione, alla presenza dei familiari, delle autorità civili e militari, che si è svolta nella chiesa madre San Nicolò di Bari di Santo Stefano di Camastra nel trigesimo della sua morte.