“Allenati alla pace” è stato il tema della Festa della Pace, promossa ed organizzata, come sempre, dall’Acr della diocesi di Patti, che ha coinvolto circa 500 fra bambini, ragazzi, giovani ed adulti, che si sono ritrovati nel “Palaceramica” di Santo Stefano di Camastra.
E’ stata un’intensa giornata di riflessione, preghiera, divertimento, scambio di esperienze, che ha vissuto parecchi momenti importanti. Il primo, dopo i saluti del vice sindaco di
Santo Stefano di Camastra Fausto Pellegrino e del comandante della locale caserma dei Carabinieri Adolfo Donatiello (proveniente dall’Azione Cattolica), ha visto “protagonista” Daniele Villanti, atleta paralimpico di scherma, che ha ricordato che “davanti a una situazione difficile si può reagire con rabbia o viverla come dono. Io ho scelto di mettere le mie qualità a disposizione degli altri
per fare della vita un dono”.
Quindi, Gabriele Miceli della Caritas Diocesana, ha presentato il progetto “ColtiviAmo insieme semi di speranza”, risultato tra i vincitori del Bando “Idee in Movimento 2023”, promosso dal MLAC (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica). Introducendo la messa, altro momento particolarmente significativo, la vice responsabile diocesana dell’Acr,
Elena Sofia Randazzo, facendo riferimento al quarto “Cantiere di Betania” dell’attuale cammino sinodale, ha ricordato che “la giornata è una festa per tutte le generazioni”.
La celebrazione è stata presieduta dal vescovo monsignor Guglielmo Giombanco e concelebrata dall’assistente unitario dell’Azione Cattolica diocesana e regionale, don Enzo Smriglio, dall’assistente diocesano dell’Acr, don Fabrizio Terrasi e dall’assistente
dell’associazione della parrocchia di Santo Stefano di Camastra don Calogero Calanni.
Nella sua omelia, il vescovo ha sottolineato come “sia necessario “pacificarci” per essere costruttori di pace e amare se stessi per amare gli altri. Sottolineando la beatitudine degli operatori di pace, ha ricordato che “la guerra nasce dal mancato riconoscimento della dignità uomo”.
Dopo la celebrazione i ragazzi si sono cimentati nella promozione, attraverso degli stand, di alcuni sport per ribadire la necessità di fare squadra per realizzare la pace.
“Allenarsi è un verbo che richiama il movimento di ogni muscolo, ma anche del nostro spirito; quindi coinvolge tutta la persona – evidenzia il presidente diocesano dell’Azione Cattolica Alessandro Princiotta – e vuol dire anche essere discepoli missionari, come ricorda il nostro Progetto Formativo, perché tutti abbiamo bisogno di ascoltare, di metterci alla scuola dell’Allenatore e di farci missionari e servire”.
Nel pomeriggio i ragazzi hanno invaso le vie della Città delle Ceramiche con i loro slogan per la pace e contro la guerra. E’ stato don Calogero Calanni a sottolineare tre vie per la pace: verità, giustizia e fraternità. Durante la giornata, che è stata anche occasione per
concludere ufficialmente la peregrinatio della icona della Beata Armida Barelli (fondatrice della Gioventù Femminile di Azione Cattolica), c’è stato anche il commosso ricordo di monsignor Giovanni Orlando, storico assistente unitario dell’Azione Cattolica, diocesana e
regionale, morto quasi un anno fa.