Undici fermi, emessi dalla Procura di Agrigento nell’ambito di un’inchiesta antidroga a Lampedusa, sono stati eseguiti dai carabinieri del nucleo Investigativo e della sezione Operativa della compagnia di Agrigento.
I provvedimenti dell’operazione “Levante” sono stati notificati a otto cittadini dell’isola delle Pelagie, a due di Catania e a un lampedusano residente a Milazzo.
Oltre 80 carabinieri di Agrigento, supportati da colleghi di Catania e Messina, su disposizione del procuratore reggente Salvatore Vella, hanno eseguito anche numerose perquisizioni.
I carabinieri sono riusciti, dopo il sequestro dei 25 chili di cocaina avvenuto lo scorso luglio e l’arresto del sessantenne U. B., a ricostruire la rete di coloro che sono stati coinvolti nella gestione di quello stupefacente recuperato in mare aperto per caso.
I panetti furono issati a bordo di un peschereccio durante una battuta di pesca a strascico. Erano stati abbandonati da uno dei tanti velieri che, passando per il canale di Sicilia, trasporta, dal Nord Africa o dal Medio Oriente, «roba» verso l’Italia e verso Paesi esteri. I pescatori, non sapendo dove nascondere il grosso carico, si sono rivolti ad alcuni pregiudicati dell’isola. I 25 chili furono consegnati al 60enne che, essendo agli arresti domiciliari, venne ritenuto un insospettabile. Si sbagliavano però perché i militari dell’Arma di Lampedusa, guidati dal maggiore Marco La Rovere, avevano già un’attività investigativa puntata proprio sul sessantenne. Le intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché i monitoraggi e le investigazioni dei carabinieri, hanno consentito di fare piena luce sul traffico.