Il fatto non sussiste. L’ex commissario straordinario del Consorzio Autostrade Siciliane Calogero Beringheli e l’ex dirigente dell’area tecnica del Cas Gaspare Sceusa non sono responsabili dell’incidente che costò la vita al maresciallo Sebastiano Zingales e al figlio Gaetano.
Così ha deciso il giudice del tribunale di Patti Giovanna Ceccon. I fatti sono avvenuti il 21 gennaio 2011, all’interno della galleria autostradale Capo d’Orlando sulla A/20 in località Scafa del centro paladino. Beringheli e Sceusa, difesi rispettivamente dagli avvocati Eugenio Passalacqua e Giuseppe Pustorino, erano imputati di omicidio colposo.
Secondo l’accusa avrebbero omesso di provvedere ad apporre barriere a protezione del muro di sostegno e del fosso di guardia – la canaletta di deflusso delle acque, all’interno del tunnel e da qui l’impatto dell’auto a ridosso del muro di contenimento posto a protezione della galleria. Secondo il prospetto accusatorio, le barriere avrebbero attutito l’impatto del veicolo sul muro di contenimento ed il ribaltamento dell’auto e gli effetti mortali dell’incidente. Ma per il giudice il fatto non sussiste e i due imputati sono stati assolti.
Nel processo i parenti delle vittime si sono costituiti parte civile con l’avvocato Massimiliano Fabio, che aveva richiesto ed ottenuto la citazione del Consorzio Autostrade quale responsabile civile, con l’avvocato Giovanni Calamoneri. Ora non resta che attendere 90 giorni per le motivazioni della sentenza.
Nel contempo l’avvocato Fabio, da un lato solleciterà la Procura Generale per impugnare la sentenza di assoluzione e celebrare il processo d’appello e dall’altro procederà ad impugnare il verdetto ai fini civilistici per richiedere i risarcimenti.