Prevenire tentativi di infiltrazione mafiosi che alterino la corretta governance dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) destinati alla Sicilia orientale, in particolare alla realizzazione di opere e lavori pubblici per le infrastrutture portuali.
Questa l’obiettivo del protocollo di legalità firmato ieri pomeriggio nella prefettura di Catania dal prefetto, Maria Carmela Librizzi, dai prefetti degli altri 4 uffici territoriali del governo dell’area – Maria Carolina Ippolito per Enna, Cosima Di Stani per Messina, Giuseppe Ranieri per Ragusa e Giusi Scaduto per Siracusa – e dal commissario straordinario del governo per la Zona economica speciale (Zes) della Sicilia orientale, Alessandro Di Graziano.
Per garantire massima trasparenza ai lavori di competenza del commissario straordinario, sia come stazione appaltante che come soggetto attuatore di opere finanziate con fondi PNRR, l’intesa prevede – in linea generale – l’impegno per tutte le imprese coinvolte nella filiera dei lavori, compresi fornitori e sub-appaltatori, a fornire informazioni anche di carattere finanziario alla prefettura competente per territorio e al commissario del governo per la Zes, e a denunciare immediatamente eventuali tentativi di interferenza da parte della criminalità organizzata.
Il protocollo prevede anche la creazione di una banca dati dedicata, per la circolarità delle informazioni tra i soggetti coinvolti, e, per quanto riguarda l’attività di prevenzione amministrativa, estende le verifiche antimafia previste dal codice a tutte le imprese/ditte della filiera, a prescindere dal valore degli importi della commessa, con sanzioni pecuniarie per le imprese che violano le regole poste convenzionalmente dallo stesso accordo.
La firma del protocollo di legalità, ha commentato il prefetto Librizzi, è «un importante obiettivo che consentirà di innalzare ulteriormente il livello di guardia a presidio della legalità e contro i tentativi di infiltrazioni criminali in settori strategici quali quelli oggetto degli ingenti finanziamenti dal PNRR».