Il tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha revocato l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, disposta con decreto collegiale del 30 gennaio 2023, dichiarando in avanti il fallimento della società Tirrenoambiente spa in liquidazione, con sede in contrada Zuppà di Mazzarrà Sant’Andrea.
A seguito di ciò ha nominato curatore l’avvocato Carmine Catania di Catania, disponendo per il 13 luglio prossimo la verificazione dello stato passivo. Il giudizio era stato promosso dalla società con il liquidatore avvocato Francesco Cucinotta, rappresentata dall’avvocato Barbara Schepis.
Con decreto del 30 gennaio scorso il tribunale, in accoglimento dell’istanza avanzata dalla Tirrenoambiente spa in liquidazione, aveva ammesso la società alla procedura di concordato preventivo; era stata confermata la nomina a commissario giudiziale dell’avvocato Carmine Catania, assegnando in avanti il termine di quindici giorni per il deposito presso la cancelleria del tribunale della somma di 800 mila euro, necessaria a far fronte al 50% delle spese previste per la procedura.
Il 15 febbraio successivo la società depositò il libretto di deposito a risparmio per oltre 130 mila euro. Nello stesso tempo, evidenziando di vantare un credito confronti del comune di Messina per circa 470 mila, prevedeva dunque di poter liquidare somme per oltre 600 mila euro che, visto il ristrettissimo lasso temporale assegnato con il decreto di ammissione al concordato, non era stato possibile ad oggi ottenere. Da qui aveva chiesto di disporre la riduzione del deposito delle spese già indicato nel decreto di ammissione al concordato nella misura del 50%.
Con decreto del 16 febbraio il giudice delegato ha trasmesso l’istanza al commissario per le determinazioni sul punto e dopo pochi giorni, il commissario giudiziale ha depositato la sua relazione. Ha giudicato tardiva ed inammissibile l’istanza della società e che sussistevano i presupposti per la revoca del concordato. Per questi ed altri motivi il tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ha revocato l’ammissione alla procedura di concordato preventivo, disponendo in avanti il fallimento della Tirrenoambiente.